CAMPOBASSO – I Bandi del Complemento di Sviluppo Rurale (CSR) Molise 2023-2027, al centro di una serie di incontri che l’Assessorato regionale all’Agricoltura sta tenendo su tutto il territorio, costituiscono un concreto passo verso il rilancio del settore agricolo molisano. Le riunioni, nel corso delle quali vengono illustrate le opportunità previste dai bandi di recente pubblicazione, risultano molto partecipate dagli imprenditori agricoli che intendono investire nel consolidamento e rilancio delle proprie aziende.
“L’agricoltura – afferma il Direttore regionale di Coldiretti, Aniello Ascolese, che insieme alla struttura tecnica dell’Organizzazione in queste settimane è impegnato in varie assemblee con i propri soci – rappresenta il settore trainante dell’economia molisana, dal momento che produce gran parte del Pil della regione. Le aziende agricole e zootecniche – ricorda Ascolese – non si limitato ‘solo’ a produrre cibo sano e genuino per l’intera collettività ma favoriscono anche l’occupazione e rappresentano al contempo un indispensabile presidio di tutela e manutenzione del territorio, sempre più esposto, specie nelle aree interne, al rischio di dissesto idrogeologico, abbandono e spopolamento”.
Per questo, sostiene Coldiretti, l’agricoltura, oggi più che mai, necessita di una attenzione particolare da parte della politica. Infatti, i nuovi Bandi, che vanno dall’insediamento dei giovani agli investimenti, dalla trasformazione alla commercializzazione dei prodotti agricoli, fino alla consulenza e formazione, rischiano di risultare insufficienti per garantire il rilancio del settore a causa sia della limitatezza delle risorse disponibili sia di una serie di criticità di carattere strutturale e territoriale.
L’agricoltura molisana è attanagliata da numerosi problemi che si sono acuiti nel corso degli anni. Primo fra tutti è quello legato all’aumento esponenziale dei cinghiali (se ne contano oltre 40mila in Molise) che distruggono raccolti, provocano incidenti stradali, anche mortali, e costituiscono i principali vettori della Peste suina africana (PSA). Recentemente, poi, anche il numero dei lupi è aumentato tanto che questi predatori, con sempre maggiore frequenza, attaccano il bestiame e ‘sconfinano’ fin dentro i centri abitati, con tutti i rischi del caso per la popolazione.
A ciò si aggiungono le gravi carenze infrastrutturali non solo di natura tecnologica, come ad esempio la rete Internet veloce ormai vitale per ogni imprenditore, ma addirittura di una rete viaria efficiente, indispensabile a spostarsi sul territorio e far giungere nelle aziende ciò di cui queste necessitano.
Di non minore entità vi è poi il problema dell’aggressione del territorio dal proliferare di parchi eolici e/o fotovoltaici, che sfruttano terreno fertile e coltivabile per la produzione di energia, limitando quella di cibo.
Pertanto, bene gli interventi programmati dall’Assessorato all’Agricoltura, ma oltre a questi strumenti è necessario mettere in campo una programmazione strutturata che vada ad incidere positivamente sulle problematiche generali, disegnando una traiettoria di futuro per il settore. Coldiretti è pronta a fare la propria parte ed è certa che anche le Istituzioni non faranno mancare il sostegno necessario al fine di evitare il realizzarsi di una crisi non reversibile del sistema agricolo regionale.