Nel corso del colloquio i rappresentanti di Coldiretti, pur riconoscendo che le tariffe per l’attività agricola e zootecnica siano equiparate a quelle per uso domestico residenziale, hanno sottolineato che ciò non è comunque sostenibile in considerazione dei volumi di acqua di cui necessitano gli animali, specie i bovini. Infatti, una vacca da latte consuma almeno 100 litri di acqua al giorno, una quantità assolutamente non comparabile con il consumo di una famiglia.
“Queste tariffe idriche – ha quindi spiegato il presidente Ricciuto – non tengono evidentemente conto della grande differenza tra l’uso zootecnico e quello domestico. Costi – ha aggiunto – che sommati agli aumenti dei beni di produzione e della impossibilità di aumentare i prezzi di vendita dei prodotti stanno mettendo ulteriormente in difficoltà le aziende”. Da parte sua il presidente Ruscetta, dimostrando sensibilità verso il problema, ha dichiarato che in sede di rimodulazione delle tariffe 2024 cercherà di individuare degli accorgimenti per andare incontro alle esigenze della zootecnia.
Coldiretti, da parte sua, farà pervenire delle specifiche proposte atte a diversificare le nuove tariffe al fine di realizzare un vantaggio per le aziende zootecniche; è stata, inoltre, apprezzata la volontà da parte dell’Egam di compiere un attento monitoraggio sulle reti per ridurre gli sprechi di acqua, come pure di eliminare eventuali allacci abusivi che ricadono sulle tasche dei cittadini onesti. Tanto sarà possibile grazie all’utilizzo di nuovi contatori.
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