Come ormai noto il Molise produce, stando agli ultimi dati dell’Eurispes, già il doppio dell’energia che consuma, ma nonostante ciò vi sono centinaia di richieste di autorizzazioni per la realizzazione di “parchi” (termine quanto mai fuorviante che tende ad associare questi mega impianti ad un paesaggio in armonia con la natura) eolici o fotovoltaici su terreni agricoli, avanzate da multinazionali che offrono cifre esorbitanti agli agricoltori per l’affitto dei terreni dove realizzarli. Circostanza, questa, che sta determinando anche distorsioni del mercato degli affitti e delle vendite con danni indiretti a moltissime aziende che, fra mille difficoltà, continuano a produrre, spesso anche sotto i costi di produzione, cibo di qualità, sano e genuino, per l’intera collettività.
Numerose sono state, negli anni, le iniziative messe in campo da Coldiretti in difesa dei terreni agricoli “minacciati”: fra le tante ricordiamo la petizione, promossa da Coldiretti Giovani Impresa, il movimento giovanile dell’Organizzazione nel 2021, denominata “Si all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo”, che ha consentito di sensibilizzare l’opinione pubblica verso il rischio dell’indiscriminato proliferare di tali impianti. In quell’occasione, ci piace ricordare, sostenemmo la costituzione del ‘Comitato per la salvaguardia del territorio molisano’, presieduto da don Nicola Pietrantonio, parroco della Chiesa di Madonna Grande a Nuova Cliternia, al quale aderirono numerosi agricoltori.
Conseguentemente, le forti e incessanti azioni sindacali dell’Organizzazione su tutti i territori regionali hanno spinto il Governo ad emanare il 21 giugno di quest’anno il D.M. sulla “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”. Il testo, va ricordato, fissa al 1° gennaio 2025 il termine ultimo entro quale le Regioni dovranno indicare gli obiettivi energetici e i criteri individuati dal Decreto, definendo, puntualmente, le aree idonee e quelle non idonee, oltre a garantire il rispetto del divieto di installazione del fotovoltaico a terra in area agricola, così come già sancito dall’art. 5 del Decreto-Legge 15 maggio 2024 n. 63.
“Ciò di cui oggi la nostra regione e dunque le imprese, a cominciare da quelle agricole e zootecniche che in essa operano, ha più che mai bisogno – spiega il Presidente regionale di Coldiretti, Claudio Papa – è altro che produrre energia in eccesso al fabbisogno. Servono, al contrario – suggerisce il Presidente – infrastrutture, a cominciare da una rete viaria efficiente, ad oggi fortemente carente per le necessità delle imprese agricole e zootecniche; la drastica riduzione del numero di cinghiali, che devastano il territorio e le colture (con annesso rischio di diffusione della Peste suina africana); la rapida applicazione della moratoria sui mutui e i prestiti alle imprese, per accrescere la loro liquidità; come anche la realizzazione di invasi di piccole dimensioni che consenta di raccogliere l’acqua e utilizzarla nei periodi di siccità a scopo irriguo o anti incendio, solo per citarne alcuni e non ultima una strategia regionale che individui i percorsi su cui l’Agricoltura molisana deve poter incamminarsi nei prossimi anni”.
“Coldiretti – precisa inoltre il Direttore Ascolese – non è contro le rinnovabili, come dimostra anche la forte partecipazione alla misura del Pnnr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine, ma per l’Organizzazione il modello vincente è quello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra che consentano di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, ottenendo una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio”.
In sintesi, quindi, l’appello che ancora una volta Coldiretti rivolge alla politica è quello di salvaguardare il territorio a 360 gradi, mettendo le imprese agricole, come anche quelle degli altri settori produttivi, in condizioni di poter operare efficacemente.
La disponibilità di energia, green e a basso costo, costituisce si elemento indispensabile per ogni impresa ma non può limitare la possibilità di produrre cibo, difendere l’ambiente e favorire il turismo agevolando, grazie alla bellezza paesaggistica ed alla natura incontaminata di cui disponiamo, la nascita e la crescita anche di imprese agrituristiche che, nell’ottica della multifunzionalità agricola, possono divenire il volano di ripresa e sviluppo dell’economia dell’intera regione.
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