CAMPOBASSO – Coldiretti Molise pronta a scendere in piazza contro l’emergenza cinghiali. Martedì 9 luglio, a partire dalle ore 10, agricoltori e allevatori soci dell’Organizzazione, esasperati dall’invasione di questi selvatici, si ritroveranno davanti al Consiglio regionale del Molise, in via IV Novembre a Campobasso, per chiedere alla politica soluzioni rapide e concrete indispensabili per avviare una seria azione di contenimento del numero di questi ungulati che in regione hanno superato le 40mila unità.
Alla manifestazione, guidata dal Presidente regionale Claudio Papa, insieme con i Presidenti provinciali di Campobasso Giacinto Ricciuto, di Isernia Mario Di Geronimo, dal Direttore regionale Aniello Ascolese, e l’intera dirigenza di Coldiretti, sono attesi un migliaio di imprenditori agricoltori e zootecnici oltre che privati cittadini provenienti da tutta la regione.
La gravissima emergenza creata dall’aumento incontrollato dei cinghiali, denuncia Coldiretti, sta provocando danni ingentissimi al settore primario, investendo anche la sicurezza dei cittadini. Questi selvatici distruggono infatti i raccolti, costringendo centinaia di aziende a chiudere, mettono a rischio la sicurezza delle persone, spingendosi anche all’interno dei centri abitati, e sempre più spesso provocano incidenti stradali anche mortali.
“Se prima il problema riguardava ‘soltanto’ la devastazione di campi e raccolti – ha affermato il Presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa – oggi la situazione è cambiata. La calamità dei cinghiali è infatti arrivata anche nelle città, nei parchi giochi e lungo le strade. Un’emergenza verso la quale bisogna intervenire subito con adeguate misure di contenimento della specie, pena il collasso dell’economia agricola regionale già duramente provata dalla crisi degli ultimi anni ed il rischio sempre più concreto di aggressione alle persone”.
Per questo, Coldiretti Molise chiede subito il Piano regionale straordinario di contenimento della specie, previsto dall’art. 19 Ter della Legge 157/92 che potrà salvaguardare le imprese agricole e i cittadini con strumenti strutturali e più efficaci contro l’invasione dei cinghiali e della fauna selvatica incontrollata, non collegati dall’emergenza sanitaria della PSA – Peste suina africana.