Ma a farla da padrone sarà la colomba. Un classico, ormai, ma non molto antico: conta poco più di cent’anni. Uno storico produttore milanese cominciò a sformarla nel 1919, a pochi mesi dalla fine della prima guerra mondiale. L’obiettivo era di celebrare la pace con il volatile suo simbolo. Considerata per lungo tempo la sorella povera del panettone, la colomba ha ‘spiccato il volo’ diventando un must stagionale che brilla di luce propria negli anni del boom economico.
Maggioritari rimangono i prodotti industriali, ma nei confronti del drammatico 2020 quest’anno sono destinate a impennarsi le vendite di dolci artigianali, sostanzialmente azzerate lo scorso anno dalle restrizioni imposte a pasticcerie, cioccolaterie, gelaterie. Ripartono alla grande anche le produzioni artigianali di uova di cioccolato, l’anno scorso ridotte al lumicino. Per le uova, infatti, è il momento della personalizzazione. Costrette a non poter viaggiare e nemmeno a incontrarsi con amici e parenti, le famiglie stanno affidando agli artigiani non solo il desiderio di buono ma anche di bello.
Quanto alla sostanza, oramai l’uovo è sempre più proposto non solo nella versione al cioccolato al latte ma in tante varianti: cioccolato fondente, cioccolato bianco, con granella o frutta secca all’esterno, addirittura decorato con foglia d’oro alimentare. E il laboratorio è scelto anche allo scopo di permettere l’intromissione all’interno dell’uovo della “sorpresa”, magari non di eccessivo valore economico ma sicura testimonianza d’affetto. Meglio se fatta su misura da artigiani artistici e tradizionali.
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