Tutto è perfettibile, ma non sono accettabili critiche meramente strumentali e ideologiche, tantomeno possono essere tollerati episodi di violenza. Sono gli stessi riders, quelli veri, a voler restare lavoratori autonomi scegliendo non soltanto quando, quanto, dove e come collaborare, ma anche se accettare o meno una richiesta di consegna. Il contratto recepisce quanto stabilito dal Governo con il cosiddetto Decreto ‘Rider’ e fissa un compenso minimo pari a 10 euro per ora lavorata, riconosce un incentivo minimo orario di 7 euro nelle città di nuova apertura, un’indennità per maltempo, festività e lavoro notturno e bonus per consegne effettuate, pari a 600 euro ogni 2.000.
Sono peraltro previste dotazioni di sicurezza gratuite, obbligo di formazione, di copertura assicurativa e viene sottoscritto dalle parti datoriali l’impegno di avviare iniziative volte a contrastare il fenomeno del caporalato. A ben vedere si tratta di tantissimi passi avanti significativi e concreti: una nuova frontiera di diritti e tutele nell’interesse dei lavoratori”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL in merito all’entrata in vigore del CCNL Rider.
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