L’Inail, nella giornata di oggi, ha reso noto il report aggiornato al 30 settembre dell’incidenza del virus sui posti di lavoro. Il quadro che emerge per gli operatori della sanità è drammatico.
“Sui 54.128 contagiati – dichiara Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale dell’UGL Sanità – oltre il 70% sono professionisti del settore ovvero lavoratori impegnati in ospedali, cliniche e policlinici universitari, case di cura e di riposo, istituti, residenze per anziani e disabili. L’Inail ci dice, analizzando i dati di contagio per professione, che i più colpiti sono i tecnici della salute (39,2%) e oltre l’83% di queste denunce riguarda gli infermieri. Seguono gli operatori socio-sanitari con il 20,6%, i medici con il 10,1%, gli operatori socio-assistenziali con l’8,9% e il personale impiegato nei servizi sanitari come ausiliario, portantino, barelliere con il 4,7%”.
Ancora più drammatico il dato che emerge tra i deceduti. “Sono 319 le denunce di infortunio con esito mortale – prosegue Giuliano analizzando i numeri dell’Inail – e nel dettaglio, le categorie più colpite dai decessi sono quelle dei tecnici della salute (il 58% sono infermieri, di cui metà donne) con il 9,5% dei casi codificati e dei medici con il 6,9% . A seguire gli operatori socio-sanitari con il 5,1% (ugualmente distribuiti per genere), il personale impegnato nei servizi sanitari (ausiliari, portantini, barellieri) con il 3,6% e gli operatori socio-assistenziali con il 3,3%, infine gli specialisti nelle scienze della vita (tossicologi e farmacologi) con il 2,2%”.
Intanto la recrudescenza del Covid-19 ha aperto un nuovo terribile fronte. “I dati dell’Inail si fermano al 30 settembre. Cosa dovremmo aspettarci quando verrà analizzato l’attuale periodo? Dopo i grandi sforzi che gli operatori della sanità hanno fatto dallo scorso inverno a oggi la situazione sembra di nuovo precipitare. Avremmo voluto che la parola eroi, riferita a chi ha combattuto in prima linea la battaglia contro la pandemia, fosse consegnata alla storia e invece la guerra al Virus è di nuovo aperta. Bisogna proteggere con ogni mezzo questi professionisti attraverso l’utilizzo costante di DPI adeguati e mettendo in atto con estrema rigidità tutti i protocolli della sicurezza sul lavoro. E’ essenziale consentire loro di affrontare la sfida senza essere sottoposti a turni massacranti. Lo ripetiamo ancora: si assuma, sbloccando il turnover, con forme esclusivamente di contratti a tempo indeterminato, eliminando ogni tipo di precariato. Bisogna farlo in fretta, senza ulteriori esitazioni. Perché proteggere i nostri operatori della sanità significa proteggere gli italiani”.
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