Quest’anno, per l’ottava edizione, il festival diretto da Alice Pasquini ha accolto tre artiste internazionali Elléna Lourens, Helen Bur, HERA, di tre diversi paesi del mondo – Sudafrica, Regno Unito, e Germania – per dare ampio spazio a una parte della street art che resta ancora minoritaria, e un vero e proprio pioniere dell’arte urbana: l’americano, Dan Witz.
Provenienti da diversi ambiti della scena dell’arte di strada internazionale gli artisti hanno lavorato nell’ottica del rispetto dello “spirito dei luoghi” e della loro identità e con il coinvolgimento della comunità, portando la propria arte, quella di strada- che di solito prende forma nelle periferie, nelle stazioni, e nelle ex fabbriche delle grandi città- sui muri dell’antico borgo sannita, tra le sue strade e le sue piazze, e tra la sua gente. Continuando in quel processo di rigenerazione urbana che sin dalla prima edizione di Cvtà Street Fest, nato nel 2016, continua a trasformare il borgo di Civitacampomarano in un un atelier mondiale di artisti. Un museo a cielo aperto, libero e gratuito che richiama visitatori da ogni parte d’Italia e del mondo, non soltanto nei giorni del festival ma durante tutto l’arco dell’ anno, con oramai oltre oltre 70 opere realizzate negli anni da artisti come David de la Mano, Alex Senna Nespoon, Jan Vormann, Add Fuel, Martin Whatson, Biancoshock, Icks, Uno, Gola Hundun solo per citarne alcuni, ognuna delle quali ha una storia da raccontare e custodire.
I risultati di quest’ottava edizione del festival confermano il successo di una visione: che un borgo a rischio di spopolamento (che conta soltanto 300 abitanti) possa ripartire grazie al linguaggio dell’arte, e allo sguardo di una donna, Alice Pasquini,ambasciatrice della street art italiana del mondo, che ha ideato Cvtà Street Fest e lo dirige insieme allo staff dell’Associazione Culturale CivitArt anch’esso composto interamente da donne.
La più giovane tra gli artisti di quest’anno, la sudafricana Elléna Lourens è nota per i suoi murales leggeri e poetici caratterizzati da poche linee e colori, con cui l’artista crea paradisi di tranquillità in ogni luogo; le sue opere non si impongono mai sul paesaggio urbano, ma si integrano armoniosamente nell’ambiente grazie al suo stile minimalista e all’uso di palette di colori monocromatiche.
Per le due opere realizzate a Civitacampomarano, Elléna Lourens si è ispirata alla storia del borgo, dalla comunità, dall’architettura e dal paesaggio. Attraverso un approccio intuitivo che fa derivare la composizione dell’opera dalle emozioni vissute in prime persone, l’artista ha giocato sul contrasto tra l’estrema cura della parte vissuta del borgo, e il senso di perdita della parte abbandonata del paese, con i ruderi delle case che le famiglie costrette ad emigrare hanno lasciato alle loro spalle.
in perenne movimento tra il Regno Unito e le strade del mondo, Helen Bur è nota per le sue opere dal gusto surrealista, in cui spesso il personale diventa globale offrendo una lettura della vita tra le righe.
Il murale realizzato per CVTà Street Fest 2023 fa parte di una serie intitolata “Hold”, che rappresenta il desiderio di riconnessione, vicinanza e contatto dopo l’emergenza COVID. L’immagine di due corpi intrecciati simboleggia il nostro bisogno di sostegno, sia a livello mentale che fisico. L’artista ha scelto di rappresentare l’interdipendenza attraverso l’intimità di un abbraccio, un simbolo universale di connessione e vulnerabilità. Helen ha ritenuto che questa immagine fosse particolarmente significativa e rappresentativa in un piccolo borgo come quello di Civitacampomarano in cui i legami familiari occupano un ruolo centrale nelle relazioni sociali.
HERA (al secolo Jasmin Siddiqui, 1981), pittrice tedesco-pakistana con radici artistiche nel graffitismo e nell’arte di strada, è attiva sin dal 2001 sia da sola che come parte del noto duo HERAKUT con il quale è anche impegnata attivamente a favore di cause umanitarie, collaborando tra gli altri con l’Unicef, il Global Fund, WWF Germania, Viva Con Agua.
A Civitacampomarano l’artista ha elaborato la sua opera a partire dall’osservazione del contesto e dal continuo scambio con la comunità, rimanendo colpita dalle storie dei tanti, italiani e stranieri che hanno scelto di abitare in questi luoghi, continuando in quell’inversione di tendenza che si è innescata nel borgo proprio grazie al festival.
La sua grande opera muraria dal titolo “Wild Child” raffigura un gatto dai tratti umani, simbolo dello “spirito selvaggio” di tutte quelle persone che scelgono una vita lontana dai ritmi frenetici dei centri urbani, ripopolando i borghi bellissimi e al tempo stesso difficili per l’isolamento che li caratterizza. Ma, come sottolinea Hera nella poesia che immancabilmente accompagna la parte figurativa delle sue opere, sono proprio queste difficoltà “a rendere ancora più dolce il gusto delle cose belle”.
Storico urban artist di fama internazionale, Dan Witz basa la sua arte sugli incontri imprevisti. Posizionando opere piccole ma di grande impatto in angoli dimenticati delle nostre città, l’artista sorprende i passanti e attira la loro attenzione su luoghi altrimenti ignorati.
Su questa scia a Civitacampomarano, Witz ha scelto le antiche porte del borgo per i suoi trompe-l’œil che girano il mondo, in cui l’artista combina strumenti tradizionali e digitali nei suoi intensi processi artistici. Iniziando con fotografie digitali, modificate con Photoshop e poi stampate su tela come sottopittura cromatica, sulla quale, come i maestri olandesi, applica infine il colore con le tradizionali tecniche di velatura, che gli consentono di creare illusioni di profondità, forma, luci e ombre.
Da sempre interessato ai cambiamenti sociali e alle a questioni politiche ed economiche del nostro tempo, per Cvtà Street Fest 2023 Dan Witz ha realizzato una nuova serie di interventi urbani di denuncia sulla brutale politica di immigrazione dell’amministrazione Trump, installando in giro per il borgo, 9 nuove opere della sua famosissima serie #isitsafe.
Dan Witz ha inoltre dipinto “Peace Out”: un toccante memoriale composto da lanterne che simboleggiano il viaggio delle anime che lasciano la terra.
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