“E’ ancora troppo presto per parlarne. L’ultimo libro è sempre quello a cui sono più vicina perché mi ha tenuto compagnia per due anni”. Tra i ricordi considera indimenticabile “il ritorno dal Giappone in Sicilia, ho trovato l’Italia integra bellissima, piano piano si è modificata, purtroppo si è anche rovinata”.
Il periodo trascorso in un campo di concentramento in Giappone, dove viveva con la famiglia, l’ha segnata profondamente: “Il Giappone non lo rimpiango perché ci ho sofferto molto. Però ci torno perché mi invitano in continuazione”.
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