Decreto agricoltura, Coldiretti: “Le proteste trasformate in proposte”

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agricolturaCAMPOBASSO – Dalla moratoria sui debiti delle aziende agricole agli strumenti di contrasto al caporalato e al fotovoltaico selvaggio, passando per il sostegno alle filiere in difficoltà fino ad arrivare agli interventi per bloccare la diffusione della peste suina africana dovuta alla proliferazione degli ungulati. Queste sono soltanto alcune delle proposte che Coldiretti aveva avanzato nei mesi precedenti e che ora, con il Dl agricoltura, sono diventate realtà. Il provvedimento ha una dote di oltre 500 milioni di euro.

Tra le novità spicca l’allargamento della platea delle imprese, che potranno contare sulla moratoria dei mutui e finanziamenti. Infatti, spiega Coldiretti Molise, dopo la modifica inclusa con la legge di conversione, potranno domandare la sospensione, per un anno, del versamento della parte capitale della rata dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, in scadenza nell’anno 2024, le imprese agricole che nel 2023 hanno patito un calo del volume d’affari di almeno il 20%; una riduzione della produzione, uguale almeno al 30%; o, nel caso delle cooperative agricole, una riduzione almeno corrispondente al 20% delle quantità conferite o della produzione primaria, nel 2023.

Modifiche anche sulla regolamentazione dell’utilizzo dei pannelli fotovoltaici. Si introduce, infatti, il divieto di installare nuovi pannelli con moduli collocati a terra e si aggiunge anche il divieto di estensione di quelli già esistenti.

Variazioni alle norme sul contrasto alle pratiche commerciali sleali e l’autorizzazione alla spesa di 3 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, al fine di potenziare i sistemi informatici dell’ISMEA e nuove misure di contrasto alla Peste Suina Africana come il potenziamento dell’utilizzo delle Forze Armate e l’attivazione delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, iscritte nei rispettivi elenchi territoriali e disponibili nell’attività di contrasto al fenomeno. Inoltre, al fine di potenziare l’azione di contrasto alla diffusione della PSA il periodo di caccia al cinghiale è stabilito dal 1 ottobre al 31 gennaio.

Previsti anche finanziamenti mirati per affrontare le difficoltà e rilanciare la competitività di settori particolarmente colpiti dalle avversità economiche e climatiche. Tra questi verranno elargiti contributi, per cinque milioni di euro, al settore lattiero-caseario del comparto latte ovino e caprino: il finanziamento è dovuto al sostegno dei costi degli interessi sui prestiti bancari.

In tema di interventi per la tutela della biodiversità zootecnica, sono concessi contributi agli allevatori, nel limite di 4 milioni di euro per il 2025, agli imprenditori agricoli che allevano specie e razze autoctone a rischio di estinzione o a limitata diffusione come il ”cavallo Pentro”, il “suino nero Casertano” e la “capra di Montefalcone”, nota anche come “capra di Campobasso” o “capra grigia molisana”, inserita nell’Atlante delle razze autoctone, rientrante fra le poche razze caprine tipiche ancora esistenti nelle regioni montane d’Italia.

“Si tratta di un passo importante per la nostra agricoltura e per il ruolo che dovrà ricoprire in Europa – commentano il Presidente di Coldiretti Molise Claudio Papa e il Direttore Aniello Ascolese – Tutti interventi, insieme ad altri, che permetteranno di rispondere in modo più adeguato e completo alle necessità del settore agricolo, che si prepara ad affrontare sfide significative come l’aumento dei costi di produzione e delle tariffe energetiche e gli effetti dei cambiamenti climatici. Non bisogna, però, fermarsi qui – concludono Papa e Ascolese – bisogna agire anche nella nostra regione dove ancora servono soluzioni per non aggravare i costi delle imprese agricole e alleggerire gli oneri burocratici”.