Le risultanze investigative degli ultimi anni, si legge nella relazione, “danno conto sia della presenza di soggetti calabresi riconducibili al gruppo Ferrazzo di Mesoraca, sia di soggetti legati a clan camorristici. In quest’ultimo caso è stata interessata la fascia adriatica e le zone del Sannio/Matese, in ragione della vicinanza geografica con aree ad alta densità mafiosa. Tali territori vengono scelti per stabilire il domicilio, trovare rifugio durante la latitanza o espandere attività illecite legate a traffici di stupefacenti e al riciclaggio”.
In ascesa il traffico di stupefacenti, che vede coinvolti i gruppi campani quali principali fornitori di droga per le piazze di spaccio della provincia di Isernia e, in parte, della provincia di Campobasso.
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