VENAFRO – “Ancora un segno ‘meno’ per le vittime sul lavoro in Italia: diminuiscono, infatti, del 6,5% nei primi nove mesi del 2019 e mostrano un ulteriore decremento rispetto al mese precedente quando la flessione della mortalità era al 4%. Insomma, una notizia ‘positiva’ in una tragedia che comunque rimane, e che rappresenta una delle più grandi emergenze del nostro Paese perché il numero di infortuni mortali sul lavoro da gennaio a settembre continua ad essere allarmante. Sono infatti 780 i decessi: 563 quelli avvenuti a seguito di un infortunio mortale in occasione di lavoro e 217 quelli verificatisi in itinere”.
Si apre così l’ultima indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre con le considerazioni del suo Presidente, l’ingegner Mauro Rossato.
La situazione appare più grave soprattutto in Lombardia, che non solo rimane ancorata al podio con 118 vittime ma è anche una delle regioni in cui – in controtendenza rispetto alla media del Paese – si registra un aumento della mortalità (+4%). Nulla a che vedere in ogni caso con l’aumento della mortalità rilevato in Trentino Alto Adige che, sebbene non sia tra le regioni in cui si contano più vittime nel Paese, ha visto purtroppo quasi triplicare i decessi sul lavoro rispetto al 2018 (passati dai 9 dello scorso anno ai 25 del 2019).
Ai vertici dell’emergenza, poi, accanto alla Lombardia troviamo l’Emilia Romagna (con 78 vittime), Lazio (77), Veneto (69), Piemonte (67), Campania (59), Sicilia (56), Puglia (49), Toscana (48), Trentino Alto Adige (25), Abruzzo e Marche (23), Calabria (19), Liguria (14), Umbria (13), Sardegna, Basilicata e Friuli Venezia Giulia (12) e Molise (6).
Le donne che hanno perso la vita nel 2019 sono 63; 32 quelle decedute in occasione di lavoro e 31 in itinere.
Il maggior numero di infortuni mortali verificatisi esclusivamente in occasione di lavoro in Italia viene registrato in Lombardia (86), Lazio (59), Emilia Romagna (53), Piemonte (50), Campania (44), Veneto (40) e Sicilia (38). Seguono Puglia (35), Toscana (31), Trentino Alto Adige (21), Abruzzo e Marche (17), Calabria (14), Basilicata (12), Liguria e Sardegna (11), Friuli Venezia Giulia (10), Umbria (9) e Molise (5).
La provincia in cui si conta il maggior numero di infortuni mortali in occasione di lavoro è Roma (40 decessi). Ed è seguita da: Brescia (21), Napoli (19), Milano e Torino (18), Foggia (17) Vicenza (13), Palermo e Firenze (12).
A mietere più vittime in occasione di lavoro sono il settore delle Attività Manifatturiere (88) e quello delle Costruzioni (con 76 decessi). Seguono Trasporto e Magazzinaggio (65), mentre nel Commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli i morti sono 33.
La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro totali è tra i 45 e i 54 anni (271 su 780 vittime). Infine sono 143 gli stranieri deceduti sul lavoro da gennaio a settembre 2019 (il 18%).