CAMPOBASSO – Secondo la legge regionale del 13 Gennaio 1975 gli studenti hanno diritto alla “fornitura gratuita di libri e di altri strumenti didattici”, a “trasporti gratuiti o altre facilitazioni di viaggio”, “assistenza sociale e interventi, anche economici”, “servizi sociali e psico pedagogici”. Vogliamo che diritto allo studio significhi scuole e classi ampie e a norma, finanziamenti costanti per progetti didattici che contribuiscano a rendere la scuola un posto di vera formazione e crescita.
Vogliamo una didattica che aiuti tutt* gli/le student*, che vada al passo con le esigenze di tutt* e che non sia una sterile corsa al voto. Chiediamo sportelli psicologici gratuiti gestiti da personale realmente competente, corsi di educazione sessuale e all’affettività per ciascun* studente e studentessa. Vogliamo che la scuola diventi un vero luogo di socialità e di confronto, con aule autogestite in cui svolgere iniziative in orari extra-scolastici.
Crediamo sia impensabile che nel 2021 migliaia di studenti nella regione debbano vivere in un’ambiente scolastico in cui il diritto allo studio non è nemmeno contemplato. Parlare di diritto allo studio oggi significa avere disponibilità di un notevole sviluppo tecnologico certamente diverso dalla condizione del lontano 1975. Studenti e studentesse sono i veri protagonisti dell’ambiente scolastico e sentono il bisogno di riscrivere insieme una legge nuova, al passo con le esigenze ed i bisogni di oggi.
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