“La rabbia dinanzi alla stupidità di un’aggressione per qualche soldo deve lasciare il posto al perdono – ha aggiunto il presule – Al male si risponde con il bene. Non lasciatevi catturare dalla superficialità, altrimenti si diventa complici della malvagità. Il male produce morte. E’, invece, l’amore che vince. Sonia, un’innocente aggredita dalla stupidità dell’uomo, dalla violenza gratuita, non è morta sola. Nessuno muore solo”. Presenti i volontari della Protezione civile del paese, di cui Sonia Di Pinto faceva parte prima del trasferimento in Lussemburgo. A loro il compito di supporto al rito funebre.
“E’ un dolore troppo grande – dicono alcuni della Onlus – Abbiamo condiviso con lei tanti eventi, ma questo non ce lo saremmo mai aspettato”. Chiusi nel silenzio i genitori della donna. I funerali, iniziati dopo un breve corteo funebre partito dalla camera ardente, sono proseguiti con una processione per la strada centrale di Petacciato dove sono state liberate delle colombe e lanciati dei palloncini bianchi tra gli applausi dei presenti. In paese, ieri, è stato lutto cittadino.
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