VENAFRO – Edward Pennine nacque a a Providence, Rhode Island, il 18 marzo del 1930 da Saverio N. e Ella DeCourcy. Il padre era nato a Venafro, in provincia di Isernia, il 15 settembre del 1890, da Antonio (“veterinario”) e Giocondina Borrelli. Antonio Pennine N., giunto negli Stati Uniti quando aveva solo cinque anni, fu un affermato e stimatissimo medico (fu Presidente della “New England College of Podiatry” e servì la “U.S. Army Medical Reserve Corps”). Oltre ad Edward in casa Pennine arrivarono: William, Virginia, Eleanor, Edna e Ernestine. Edward sposò Beverly Lucas. Servì l’esercito degli Stati Uniti durante la Guerra di Corea (ottenne la “ Korean Service Medal” e la “Bronze Service Star”).
Iniziò la sua carriera come poliziotto di pattuglia presso il Dipartimento di Polizia (“Police Department”) di Providence nel 1952. Fu poi nominato alla “ Detective Division” dove servì per diversi anni. Nel 1963 fu promosso ed assegnato al “Bureau of Intelligence”. Durante questo periodo fu assegnato alla “C Squad” e ottenne il titolo alla “Federal Bureau of Investigation Narcotics School” di Washington. Fu poi riassegnato come direttore del “Bureau of Intelligence” dove rimase fino al suo pensionamento nel 1968. Nel corso della sua carriera, Edward Pennine, ricevette dalla Polizia molti encomi per il suo eccezionale coraggio (numerosi conflitti a fuoco) e per la sua capacità investigativa.
Dopo l’appagante carriera presso il Dipartimento di Polizia di Providence collaborò con il “ Women and Infants Hospital”. Fu componente membro diversi comitati ospedalieri e inoltre: “ American Management Association”, “American Hospital Association”, “American Society for Hospital Personnel Directors”, “Hospital Association of R.I.”, “Fraternal Order of Police Lodge” e “Retired Providence Police & Firefighters Association”. Edward Pennine morì il 14 aprile 2015.
Foto: i detective della polizia di Providence William E. Cummings, Edward Pennine (in primo piano) e Clarence Nadeau sparano a un auto in corsa che sfonda un blocco (“The Providence Journal “ – gennaio 1956).
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”