“Renzi e i suoi ascari preferiscono avere rapporti con un pregiudicato piuttosto che con un giustizialista: il Pd molisano mi voleva, Roma no. Ecco la prova dell’accordo che già c’è tra Matteo e Silvio, il nuovo inciucio”. E’ quanto ha detto all’Ansa Antonio Di Pietro dopo la sua esclusione dalle liste del Pd per le politiche in Molise, candidatura proposta nelle settimane scorse dai vertici locali del Pd.
“Mi hanno usato come specchietto per le allodole – attacca Di Pietro – il Pd locale sinceramente mi voleva, quindi mi pare che Renzi non umili solo la minoranza di Orlando, ma anche i suoi stessi renziani. Il veto sul mio nome c’era da tempo, evidentemente, era meglio se me lo dicevano prima, io mi ero solo messo al servizio del mio Molise, ma certo gli inciuci non li avrei mai votati. Quindi – chiude l’ex pm – anche in questo caso il Pd si dimostra subalterno a Berlusconi”.
Diverso il caso della non candidatura del giornalista Domenico Iannacone, che nei giorni scorsi, a quanto si è appreso, aveva declinato l’invito del Pd.
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