CAMPOBASSO – Il secondo #fioredacciaio nel bouquet a disposizione di coach Mimmo Sabatelli per il terzo capitolo del romanzo rossoblù. Dopo una new entry (ossia l’arrivo della playmaker peligna Valentina Bonasia), in casa Magnolia Campobasso è momento anche di conferme per tributare il giusto merito ad alcune interpreti di un gruppo capace di imprimere nella scorsa stagione – sino allo stop forzato imposto dall’emergenza sanitaria da Covid-19 – il suo marchio di fabbrica al girone Sud dell’A2 cestistica femminile.
Ad aprire il quadro delle giocatrici che continueranno a deliziare gli aficionados rossoblù sul parquet del PalaVazzieri c’è l’esterna umbra Elisa Mancinelli. La giocatrice perugina, nell’ultimo torneo, si attestata sulla doppia cifra di media con 10,4 punti a partita, una valutazione di 14,4 e circa tre palloni recuperati per match (sinonimo di qualità difensive che ne fanno una vera e propria ‘specialista’).
«Ho sposato questo progetto sin dal mio arrivo in Molise. Quindi, quando mi è stato proposto il rinnovo, non ci ho pensato su due volte: ho subito preso la decisione senza indagare in quale campionato mi sarei ritrovata nel 2020/21. Del resto, da quando il mio procuratore mi propose la Magnolia, nei giorni in cui Napoli stava vivendo problemi, al PalaVazzieri mi sono trovata in una dimensione ideale e sia la scorsa estate che a marzo (quando è stata dichiarata conclusa la scorsa stagione) mi piangeva il cuore nel non poter essere in città e sudare per questi colori».
Tra l’altro, per non arrivare impreparata, Mancinelli continua a lavorare sodo nella sua Umbria con allenamenti individuali sul versante tecnico, nonché pesi in palestra e tanta corsa, oltre che con lavori domestici al centro peraltro di un episodio della rubrica ‘Magnolie in forma’, tra le iniziative portate avanti dal team rossoblù sui social durante il periodo del lockdown. «Come ho scritto a Mimmo (coach Sabatelli, ndr) – prova a scherzarci su – non ho certo smesso di sudare, anzi».
Alla sua terza stagione campobassana, Mancinelli sarà di fatto ambasciatrice della realtà dei #fioridacciaio per le nuove compagne.
«Che cosa dirò loro? Di stare tranquille, perché dietro avranno il sostegno di un club, di una città e di un’intera regione per qualsiasi tipo di esigenza. Racconterò, inoltre, che è bello lavorare sodo insieme in quest’ambiente e che potranno contare sulla vicinanza e sul sostegno del pubblico, anche se, da questo punto di vista, più di ogni considerazione valgono i fatti. Penso ad esempio al primo allenamento dell’ultima stagione quando la tribuna del PalaVazzieri era gremita di tifosi e sentire i loro cori, al termine, ci ha trasmesso una carica indescrivibile».
La stessa figlia di quella curiosità pronta a pervadere le magnolie in merito a quello che sarebbe stato l’epilogo di un percorso sino a quel momento da applausi, se non si fosse inserita la pandemia.
«Avremmo voluto disputare la Final Eight di Coppa Italia ed i playoff per dare fondo a tutto il nostro potenziale e mettere a frutto il grande lavoro settimanale portato avanti con piacere. Non aver potuto concludere la stagione lascia del rammarico, tanto più perché eravamo in una fase in cui il nostro gruppo aveva raggiunto una compattezza notevole, e ci è stata tolta, non a causa nostra, ma per motivazioni esterne, l’opportunità di fornire un effettivo riscontro».
Nel frattempo, però, in città (ed in regione) a tener banco sono i rumors sul riposizionamento del club in A1.
«Sarebbe – spiega Mancinelli – un contesto unico. Ci sarebbe la curiosità del nuovo palcoscenico, per noi giocatrici, così come per il pubblico e questo aumenterebbe l’entusiasmo. Di pari passo, però, occorrerà aumentare l’intensità perché ci saranno delle gare dall’alto coefficiente di difficoltà anche a livello fisico, nonché per la rapidità del gioco e per gli spazi più esigui. Dalla nostra, però, soprattutto in casa, potremmo contare sempre, e probabilmente ancor di più, sul fattore pubblico, carburante unico per provare magari a centrare qualche impresa contro le big».
Proprio per questo – da parte di Mancinelli – c’è l’auspicio, con la ripresa della stagione, di poter vedere nuovamente i tifosi assiepare le tribune. «Ora come ora – argomenta – c’è l’ipotesi di gare a porte chiuse, ma spero che, con il passare delle settimane e la discesa della curva epidemica, ci sia la possibilità per i nostri fedelissimi di poter assistere agli allenamenti e alle partite. Sarebbe un peccato non averli al nostro fianco perché, al di là di ogni retorica, hanno sempre rappresentato il sesto elemento sul parquet».
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