CAMPOBASSO – Venerdì 22 febbraio ore 18.30 al Circolo Sannitico di Campobasso incontro con Emanuele Trevi che presenterà “Sogni e Favole”, romanzo autobiografico. Le lancette del tempo sono ferme all’anno 1983, crepuscolo di un secolo in cui la bellezza rappresentava ancora una scoperta sconvolgente. Emanuele, neppure ventenne, lavora in un cineclub del centro. Una notte, al termine di un film di Tarkovskij, entra in sala e vi trova un uomo solo, in lacrime. È Arturo Patten, statunitense trapiantato a Roma, uno dei più grandi fotografi ritrattisti. Per tutto lo scorcio del secolo, Emanuele ascolterà la lezione del suo amico, Lucignolo e Grillo Parlante assieme, che vive la vita con invidiabile intensità.
L’Emanuele protagonista del romanzo Sogni e favole è Emanuele Trevi, una delle personalità più importanti del panorama narrativo italiano che sarà ospite del prossimo appuntamento di Ti racconto un libro 2019, il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione – promosso e sostenuto dal Comune di Campobasso e realizzato dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli e il patrocinio della Provincia di Campobasso.
Nel suo Sogni e favole, lo scrittore e critico letterario ripercorre le origini del suo apprendistato letterario, tra vita e finzione, allontanamenti e incontri che confluiscono abilmente in un romanzo autobiografico e divagazione saggistica assieme, sette anni dopo Qualcosa di scritto, che gli valse la finale del premio Strega 2012. In compagnia di Arturo Patten, Amelia Rosselli e Metastasio, Trevi si fa guidare, e con lui il lettore, nel cuore di una Roma piovosa e arcaica, nel cerchio simbolico della depressione e dell’insensatezza, verso l’approdo vitale dell’illusione.
PROSSIMO APPUNTAMENTO
Il prossimo appuntamento con Ti racconto un libro è in programma lunedì 4 marzo, alle ore 18.30 nel Circolo sannitico di Campobasso, con Italia occulta del giudice Giuliano Turone, per un viaggio nella memoria che ci riporterà nell’Italia degli anni di piombo, precisamente al triennio maledetto che sconvolse il Paese, dal delitto Moro alla strage di piazza Bologna.
TRAMA
Roma, 1983. Il Novecento brilla ancora. Emanuele, neppure ventenne, lavora in un cineclub del centro. Una notte, al termine di un film di Tarkovskij, entra in sala e vi trova un uomo solo, in lacrime. È Arturo Patten, statunitense trapiantato a Roma, uno dei più grandi fotografi ritrattisti. Per tutto lo scorcio del secolo, Emanuele ascolterà la lezione del suo amico, Lucignolo e Grillo Parlante assieme, che vive la vita con invidiabile intensità, e grazie a lui incontrerà Cesare Garboli, il «grande critico» cui è qui dedicato uno splendido cammeo, che prima di morire gli affiderà la missione di indagare su Metastasio e sul suo sonetto Sogni, e favole io fingo. «Favole finge» tutta la grande letteratura moderna qui evocata, da Puškin a Pessoa fino ad Amelia Rosselli, somma poetessa italiana del Novecento, che abita nella stessa strada di Arturo e che come lui lascerà la vita per scelta; Emanuele incontrerà più volte quel meteorite umano, sempre in fuga da oscuri e spietati nemici, e con Arturo è lei, e la sua eredità, l’altra protagonista di questo folgorante «libro strano» di Trevi – romanzo autobiografico e divagazione saggistica assieme, sette anni dopo Qualcosa di scritto. Arturo, Amelia, Metastasio guidano lui e noi nel cuore di una Roma piovosa e arcaica, nel cerchio simbolico della depressione e dell’insensatezza, verso l’approdo vitale dell’illusione: se, come scrive Metastasio, le storie inventate suscitano in noi la stessa commozione delle vicende reali, forse di sogni e favole è fatta la vera vita.
L’AUTORE
Emanuele Trevi è nato a Roma nel 1964. Collabora al Corriere della Sera e al manifesto. Da Ponte alle Grazie sono usciti Qualcosa di scritto (2012) e la nuova edizione di Musica distante (2012). Tra gli altri suoi libri: I cani del nulla (Einaudi, 2003), Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza, 2004), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010), Il popolo di legno (Einaudi 2015).