Cronaca

Emessi dal Questore di Isernia 16 provvedimenti di Daspo Urbano

ISERNIA – La Divisione Anticrimine della Questura di Isernia ha notificato ben 16 provvedimenti di Divieto di accesso alle aree urbane (D.A.C.U.R. – c.d. D.A.S.P.O. urbano) adottati dal Questore, ai sensi dell’art. 13 bis del Decreto Legge 20 febbraio 2017, n. 14 (disposizioni per la prevenzione di disordini negli esercizi pubblici e nei locali di pubblico trattenimento), nei confronti di 16 soggetti resisi protagonisti, nello scorso mese di aprile, di una violenta rissa a Venafro (IS).
Il Questore di Isernia, dopo aver già disposto in precedenza, ai sensi dell´art. 100 T.U.L.P.S., la sospensione della licenza, per la durata di 10 giorni, del bar dove è scaturita la predetta rissa, ha emesso i provvedimenti in questione al fine di prevenire ulteriori disordini e tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica.
L’episodio ha visto coinvolti due gruppi costituiti da numerose persone, alcune delle quali già gravate da precedenti penali specifici e da provvedimenti di Divieto di assistere alle manifestazioni sportive (D.A.S.P.O). Ad accendere gli animi pare sia stato uno scontro verbale fra due giovani, per futili motivi, avvenuto all’interno del locale, molto frequentato dalla gioventù venafrana. La lite è degenerata inducendo molti altri ragazzi, amici delle rispettive parti, ad affrontarsi.
Le due fazioni – composte, rispettivamente, da residenti del luogo (tra i quali anche alcuni soggetti riconducibili alla tifoseria organizzata del Venafro) e da cittadini di origini nordafricane – si sono contrapposte all’esterno dell’esercizio commerciale con lancio di oggetti e bastoni in legno, dandosi poi a repentina fuga per le vie limitrofe. La rissa è stata ripresa dai passanti e le immagini sono state diffuse sui social, suscitando particolare allarme tra i residenti, anche in ragione dell’ubicazione in pieno centro del bar.
I provvedimenti impediranno agli interessati – pena la reclusione da uno a tre anni e la multa da 10.000 a 24.000 euro – l’accesso e lo stazionamento nelle immediate vicinanze del locale pubblico teatro dei fatti, nonché degli altri esercizi pubblici presenti nelle zone circostanti, per la durata di un anno.

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