CAMPOBASSO – Il suo ultimo quarto domenica ad Ariano Irpino è stato semplicemente devastante. Dodici punti dei sedici complessivi realizzati con 5/5 dal campo (tre tiri da due con, in apertura e chiusura della serie altrettante triple). Anche in Campania Emilia Bove ha dimostrato il suo ruolo di fattore in seno al percorso da leader per La Molisana Magnolia Campobasso, un aspetto che, non a caso, fa della lunga casertana uno degli autentici beniamini del pubblico rossoblù.
EXPLOIT D’INSIEME – «All’inizio – argomenta – non riuscivo a trovare continuità in attacco e così ho cercato di dare il mio contributo in difesa. Più in generale è stata una gran bella vittoria, un’affermazione collettiva perché tutte siamo state sempre sul pezzo senza mollare mai, mettendo a frutto il grande lavoro di preparazione portato avanti in settimana. Quella arianese è formazione molto fisica che vive di strappi. Noi, invece, abbiamo una modalità d’azione più all’insegna di un ritmo costante ed avremmo rischiato di soffrire simile sbalzi, ma siamo state brave ad impostare la gara come volevamo ed abbiamo portato a casa un successo pesantissimo in un impianto che si è rivelato fatale per altre big di questo torneo».
ATTENZIONE, CONCENTRAZIONE – Il mese di febbraio, per le rossoblù, ha rappresentato un momento di ulteriore crescita di un gruppo che, già a Faenza, aveva fornito delle risposte rilevanti.
«La gara del PalaBubani – argomenta Bove – ha dimostrato a noi stesse, con ancora più evidenza, che se ci compattiamo possiamo ottenere qualsiasi risultato. Siamo riusciti a risalire la china e riprendere una gara che, dal -18, poteva sembrare irrimediabilmente compromessa. Poi gli episodi hanno finito per condannarci, ma quel confronto ci ha fatto voltar pagina come si dice ed aumentare le nostre consapevolezze».
PASSO IN AVANTI – Uno scatto figlio anche di un processo complessivo di maturazione da parte del gruppo rossoblù, come ricorda la stessa lunga casertana dall’alto del suo essere, al pari di altre sue compagne, linea di congiunzione tra le ultime due stagioni del club campobassano.
«Lo scorso anno eravamo più acerbe – spiega – e, nella post season, non siamo riuscite ad esprimere quelle che potevano essere tutte le nostre potenzialità. Quest’anno, invece, il nostro è un gruppo più maturo con una leader come Carolina (Sanchez, ndr) che sa come guidarci nei momenti difficili ed è questo un dettaglio da cui un po’ tutte noi prendiamo forza. Non solo lei, tanto ci dà anche la gestione dei nostri playmaker. Su questo fronte, se la passata stagione, ad esempio, Rachele Porcu viveva la gara più in maniera istintiva ed improntata ai ritmi, in questa ha assunto un’ulteriore dimensione che la porta ad essere più riflessiva e a servirci palloni invitanti che chiedono solo di essere trasformati in canestro».
TIFOSA IN PECTORE – Una crescita nel gruppo, ma anche una crescita nel coinvolgimento con un pubblico sempre più numeroso.
«Le oltre cento persone che ci hanno seguito nell’ultima trasferta sono un segnale meraviglioso – aggiunge Bove – e posso confessarlo senza alcun timore. Avevo i brividi addosso nel momento dell’inno, vedendo anche quella splendida coreografia col bandierone rossoblù che ci accompagnava. I nostri supporter sono qualcosa di spettacolare e tutti assieme siamo, come del resto diciamo nella parola d’ordine che ci accompagna ad inizio e fine partita, una famiglia. Personalmente, sono orgogliosa di indossare questa divisa».
Un orgoglio che si accompagna anche in tanti altri piccoli segnali come aver dato a tutti il tempo, domenica scorsa, facendo ripartire il coro della tarantella campuasciana, indissolubile compagno di viaggio dei momenti di festa per le magnolie.
«Eravamo ‘fuori tempo’ un po’ tutti – spiega – ed era necessario ripartire. Quella canzone, così come il coro di ‘Un giorno all’improvviso’, li sento miei perché anche il dialetto è molto vicino al mio e poi entrambi i testi sono carichi di significati ed adoro cantarli».
NEL MEZZO DEL CAMMIN – Tornando invece sul parquet, per Bove il gruppo delle magnolie è attualmente al 60% del proprio potenziale. «A mio avviso siamo ancora a metà del nostro percorso – precisa – ed abbiamo aggiunto un ulteriore 10% in quest’ultimo periodo avendo iniziato a gettare il cuore oltre l’ostacolo in tante circostanze, soprattutto nelle occasioni più complicate. Il mio auspicio è che di qui alla post season riusciamo ad implementare quell’ulteriore 40% che ci consenta di arrivare al momento dei playoff al top del nostro potenziale».
PROSPETTIVA MONCALIERI – A più stretto giro di posta, invece, c’è l’appuntamento con la Final Eight di Coppa Italia in programma dal 6 all’8 marzo a Moncalieri.
«Rispetto ad un anno fa quando sentivamo con maggior costanza il countdown anche perché l’appuntamento si svolgeva da noi, e questo comunque rappresenta un motivo in più di attesa perché non vorresti far rimanere male chi ti segue sempre, dettaglio che a mio avviso ha finito con il pesare sulla nostra eliminazione ai quarti, in questa stagione il nostro avvicinamento è meno pressante. Del resto, in questo torneo, andiamo avanti nell’ottica del partita dopo partita all’insegna del day by day. Pertanto, ora l’attenzione è sulla gara di sabato in casa con Livorno, gara in cui siamo chiamate a centrare un altro referto rosa anche perché Faenza ci è alle calcagna e non possiamo mollare di un centimetro e attualmente la priorità è il campionato. Poi, solo dopo questa gara, il pensiero si sposterà sull’appuntamento in Piemonte nella speranza che l’esito possa essere differente rispetto a quello vissuto nel marzo di un anno fa».
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