Nel capoluogo di regione arriva Andrea Masotti, attaccante ventitreenne di 190 centimetri già pienamente sintonizzato sul mood di una stagione intensa dalle parti del castello Monforte. «Arrivo in Molise con tanta energia e con la voglia di vivere appieno quest’esperienza, la prima per me nell’area centromeridionale. Tutti mi hanno parlato in maniera davvero entusiastica della realtà di Campobasso ed il progetto stesso prospettatomi dai dirigenti rossoblù mi ha catturato appieno ed ha rappresentato un invito, uno stimolo importante, una forte carica emotiva».
Tale da accendere con forza la fiammella sotto rete di Masotti che, nell’ultima stagione, per questioni di carattere lavorativo, è rimasto nella sua Ferrara in un torneo – quello di C – con il 4 Torri con cui si era disimpegnato anche in B, ampiamente al di sotto delle sue qualità. «Non vedo l’ora di iniziare – conferma – per mettere in campo tutta la mia carica e dare il massimo per la squadra».
«Il fatto di trovare elementi come Zanni e Zanettin che ben conosco e sono stati anche miei compagni di squadra è uno stimolo in più per me – prosegue il giocatore – e mi dà la possibilità di ritrovarmi due amici in squadra». Parlando di se stesso, Masotti si definisce «come un giocatore di equilibrio pronto a mettersi a servizio della squadra in tutti quei singoli aspetti che possono essere essenziali per il gruppo. Cerco, per quanto possibile, di trasmettere sempre serenità al gruppo».
Un po’ le caratteristiche – restando dalle parti di Modena dove si è cementata la sua carriera – di un giocatore del calibro del serbo (ed ex gialloblù) Petric. «Che – ammette Masotti – è sempre stato un mio modello». Poi, rivolgendosi ai sostenitori rossoblù, è molto chiaro: «Mi auguro che possano divertirsi seguendoci e che insieme ci sia tanta sintonia così da creare un ambiente compatto. Il pubblico deve essere una parte integrante perché chiunque verrà a giocare da noi dovrà trovare di fronte un ostacolo molto compatto».
Del resto, il torneo di serie B è un campionato particolarmente esigente perché, oltre alla regular season, prevede anche un playoff molto intricato. «Nella cadetteria non ci si può permettere mai di calare la concentrazione, ma occorre crescere sempre momento dopo momento». Di qui, per Masotti, l’identikit degli Spike Devils che verranno dovrà essere quello di una squadra «temuta dagli altri competitor, perché capace di avere caratteristiche che la rendano una vera roccaforte in casa, ma anche in trasferta». Aspetti che – a livello individuale – nel gioco del laterale rossoblù passano «da una dedizione assoluta alla difesa, perché le rigiocate mi danno molta carica ed è questo un focus che, a mio avviso, potrebbe essere un punto forte per il nostro gruppo».
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