Lo denunciano Slow-Food Basso Molise e Aiab Molise Aps che lavora a tutela dell’agricoltura biologica in regione. Le due realtà associative chiedono una seria programmazione e pianificazione da parte degli enti regionali e nazionali. Una richiesta, in particolare, in procedura semplificata, sta interessando Larino e, precisamente, i terreni pianeggianti e irrigui situati di fronte alla stazione di Ururi-Rotello. “Tre ettari – fanno sapere Slow-Food Basso Molise e Aiab Molise – che dovrebbero ospitare un impianto Bess (Battery Energy Storage System) con 128 container batteria per una potenza di 60MW, che serviranno per stoccare l’energia prodotta dagli impianti di energia rinnovabile nei periodi in cui la rete è satura a causa della ridotta richiesta.
Un procedimento e un precedente che potrebbe aprire la strada a numerosi altri impianti Bess che andrebbero a posizionarsi nelle immediate vicinanze della centrale Turbogas e invadere, insieme agli impianti per la produzione di energia, i terreni più fertili del Basso Molise”. Gli impianti Bess sono, attualmente, secondo quanto denunciato dalle due associazioni, “nella loro prima fase di realizzazione con una tecnologia di cui non si conoscono ancora bene i limiti e le criticità, soprattutto in tema di sicurezza. Potrebbero essere vere e proprie bombe pronte a esplodere, come dimostrano i numerosi incidenti in Corea del Sud, Australia e Arizona. Negli Stati Uniti gli incendi in questi sistemi di accumulo sono all’ordine del giorno. Chi amministra – dichiarano Slow-Food Basso Molise e Aiab Molise – è più intento a fare passerelle e annunci, invece di interessarsi del problema che potrebbe minare, per sempre, il futuro di questa regione”.
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