ROCCASICURA – Il concerto dell’Equipe 84 – La Storia sabato 9 settembre sarà sicuramente tra gli eventi di punti della Festa della Madonna di Vallisbona, appuntamento imperdibile per tutti gli amanti della musica, del cibo e della tradizione nel Santuario Madonna di Vallisbona, a circa 3 chilometri dal centro abitato di Roccasicura. Appuntamento alle ore 22, ingresso libero.
L’Equipe 84, vero e proprio “simbolo” del periodo beat italiano, nasce a cavallo del 1963. La line up originaria è composta da Alfio Cantarella alla batteria, Franco Ceccarelli alla chitarra ritmica e voce, Victor Sogliani al basso e voce, e Maurizio Vandelli alla chitarra solista e voce. Dopo circa due anni di lavoro in balere e night club come orchestra di base, il gruppo incide il suo primo 45 giri: “Quel che ti ho dato”/“Papà e Mammà”. Nel giro di pochi mesi il singolo entra in classifica, e da quel momento inizia la straordinaria storia dell’Equipe. Nel 1965 i quattro inaugurano, in coppia con i Rokes, il mitico Piper di Roma, dove continueranno a esibirsi anche in seguito alternandosi ai vari “complessi” di quel periodo. Nel 1966 registrano la celeberrima “Io ho in mente te”, che li porta alla vittoria del Cantagiro e alla grande notorietà. C’è poi la fortunata collaborazione con Mogol-Battisti, che porta all’incisione di autorevoli evergreen quali “29 settembre”, “Nel cuore nell’anima” e “Ladro”.
Inoltre il cantautore emiliano Francesco Guccini, vecchio amico dell’Equipe 84, scrive per loro “Auschwitz”, “L’antisociale” ed “E’ dall’amore che nasce l’uomo”. Seguono ancora importanti successi come “Bang Bang”, “4 marzo ’43” (in coppia al Festival di Sanremo con Lucio Dalla, che li farà piazzare in terza posizione nella graduatoria finale), “Casa mia”, “Una giornata al mare”, “Tutta mia la città”, “Nel ristorante di Alice”, “Un angelo blu” e “Pomeriggio ore sei”. Tutti brani che oggi la band ripropone abitualmente in concerto.
Nel 1984, dopo lo scioglimento di tre anni prima, Franco Ceccarelli e Victor Sogliani ricostituiscono l’Equipe 84 dando la priorità alle esibizioni dal vivo perché amano il rapporto con il pubblico e la vita “on the road”. Da questo momento, come è capitato a tutti i gruppi storici della nostra nazione, è un continuo succedersi di musicisti capitanati alla fine dal solo Ceccarelli (Sogliani morirà nel 1995), fino a trovare la definitiva stabilità con l’ingresso di Tony Mione (chitarra e voce), Marco Di Marco (piano, tastiere e voce), Giuliano De Leonardis (basso) e Roberto De Vincentis (batteria).
Nell’arco di sette anni, l’Equipe 84 tiene più di cinquecento concerti, fino a quando Franco Ceccarelli scompare il 21 dicembre 2012, all’età di 70 anni, lasciando il gruppo con un solo desiderio: continuare a girare in lungo e in largo la penisola portando sempre in alto il nome e la storia dell’Equipe 84. Ed è proprio ciò che oggi fa l’Equipe 84 – La storia, sbalordendo il pubblico con il suo elevatissimo tasso professionale e l’attenzione al programma storico dell’Equipe 84 grazie a elaborazioni da autentiche star. Tra l’altro, è recentemente uscito un album con le maggiori hit della formazione più due inediti, uno dei quali si intitola “Il Maestro” ed è dedicato proprio al compianto Franco. La leggenda, dunque, continua anche ai giorni nostri.
L’attuale line up è da intendersi come la vera Equipe 84 e non è assolutamente né una tribute band né un gruppo non ufficiale. La formazione che oggi suona in tutta Italia è stata riconosciuta e autorizzata dal fondatore storico Franco Ceccarelli, insieme al quale gli attuali componenti hanno suonato sin dal 1998. Ceccarelli, il più longevo dell’Equipe con 34 anni di militanza nel gruppo, era proprietario del marchio storico; dopo la sua morte, avvenuta nel 2012, gli attuali componenti hanno proseguito l’attività live dell’Equipe 84 su espressa volontà dello stesso Ceccarelli, tenendo più di mille concerti con recensioni positive e consensi sbalorditivi. Dunque si può affermare, senza alcuna ombra di dubbio, che oggi si esibisce la band che con il nome ‘Equipe 84’ ha accompagnato per anni Franco Ceccarelli, e ne ha poi raccolto l’eredità.