Ogni anno in Italia oltre 13.000 persone vengono colpite dal tumore al pancreas e, da recenti studi, sembra che questo numero sia destinato a crescere. Circa il 70% dei tumori del pancreas si sviluppa nella testa dell’organo e viene diagnosticato quando la situazione è già molto grave. Purtroppo il tumore del pancreas in fase precoce non dà segni particolari, e anche quando sono presenti sintomi si tratta di disturbi piuttosto vaghi, che possono essere interpretati in modo errato sia dai pazienti sia dai medici. Il tumore al pancreas ad oggi non ha una prognosi buona, questa scarsa percentuale di sopravvivenza è dovuta in gran parte al fatto che nelle fasi iniziali non si manifesta con sintomi eclatanti, cosa che porta alla già avvenuta disseminazione metastatica al momento della diagnosi.
Il tumore del pancreas origina dai tessuti pancreatici che sono di due tipi: esocrino ed endocrino. Il pancreas è un organo che si compone di una testa, di un corpo e di una coda.
Esso ha due funzioni principali:
–produrre i succhi pancreatici che servono a digerire il cibo che ingeriamo;
–produrre alcuni ormoni, come l’insulina, che regolano i meccanismi di assorbimento ed utilizzo metabolico dei nutrienti (ad esempio gli zuccheri).
La porzione che secerne i succhi pancreatici si definisce pancreas esocrino ed è da qui che origina la maggior parte dei tumori pancreatici (95%).
Il rischio di insorgenza di malattia aumenta nei forti bevitori di alcol, nei fumatori, nella obesità e nella sindrome metabolica, nei lavoratori esposti a sostanze chimiche come la naftilammina, la benzidina, il DDT e pesticidi ma anche la pancreatite cronica rappresenta un fattore predisponente. Si è osservato che il 10-20% dei casi sia dovuto a fattori genetici ereditari.
Non è facile porre diagnosi di cancro al pancreas, anche per la sua localizzazione anatomica molto profonda nella cavità addominale e perché alcuni segni iniziali sono simili a quelli di molte altre patologie. Tuttavia è fondamentale recarsi dal proprio medico curante in presenza di uno qualunque dei seguenti sintomi: nausea, perdita di appetito, calo di peso non dovuto a diete, dolore nella parte alta o centrale dell’addome che si irradi a sbarra o a cintura, ittero, feci molto chiare con urine scure, improvviso riscontro di diabete, tromboflebiti migranti. Il medico di famiglia, dopo la visita, in presenza di questi sintomi, dovrebbe prescrivere delle analisi del sangue e degli esami strumentali che possono essere l’ ecografia, la TAC spirale dell’addome con m.d.c., la RMN dell’addome con m.d.c. Altre indagini successive potrebbero essere la CPRE, in cui l’operatore può effettuare una biopsia e la PET. Sotto la guida ecografica o della TAC si possono fare degli ago-aspirati o delle ago-biopsie diagnostiche.
Dalla stadiazione dipende la scelta del trattamento.
Stadio I: il tumore è circoscritto all’organo e non si è diffuso ai linfonodi locoregionali.
Stadio II: la malattia si è diffusa agli organi adiacenti come il duodeno o il dotto biliare con o senza invasione dei linfonodi ma senza invasione vascolare.
Stadio III: la neoplasia ha infiltrato le arterie intorno al pancreas (tripode celiaco, arteria mesenterica superiore).
Stadio IV: il tumore ha dato localizzazioni a distanza (fegato, polmoni, osso, linfonodi non regionali, peritoneo).
Le possibilità terapeutiche sono le seguenti, in funzione dello stadio, dell’età e delle condizioni generali del malato:
Ci sono, Inoltre, diversi studi clinici nei vari centri italiani che curano il cancro del pancreas. Per consultare gli studi clinici in atto attualmente nei centri italiani. E’ comunque sempre fondamentale rivolgersi ai centri specializzati nel trattamento di tumori pancreatici.
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