In caso di guasti l’ACCM riduce al minimo i disservizi e consente di far viaggiare i treni, mantenendo il massimo livello di sicurezza. Benefici anche nei processi di manutenzione dell’infrastruttura, grazie ai sistemi informatici di diagnostica predittiva che riducono l’insorgenza di avarie improvvise. Nello stesso fine settimana sono stati inoltre eseguiti interventi di potenziamento infrastrutturale, tra i quali l’adeguamento antisismico di un ponte ferroviario al km 188+185.
Entrambi gli interventi – che rappresentano un’ulteriore fase di avanzamento del programma di potenziamento infrastrutturale e tecnologico in corso su tutta la Direttrice Adriatica e sulla rete ferroviaria nazionale – hanno visto impegnate circa 220 persone, tra dipendenti RFI e delle ditte appaltatrici, per un investimento complessivo di circa 65 milioni di euro, finanziato anche con fondi PNRR.
Un apparato centrale computerizzato multistazione, gestisce più stazioni da un Posto Centrale che concentra le funzioni e le logiche di tutti gli impianti controllati, e una serie di Posti Periferici dislocati in corrispondenza dei piazzali, e collegati tipicamente con reti a fibra ottica. Un ACCM quindi, di norma, gestisce una linea o un Nodo Ferroviario da un centro dove di solito sono concentrati tutti gli Operatori della Circolazione. Da tale Centro è possibile impartire e ricevere Comandi/Controlli sicuri a tutti gli impianti controllati come se si fosse nella Postazione Locale.
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