Il Santo Vescovo toledano voleva far intendere ai suoi fedeli che, quantunque durante tutto il tempo dell’Avvento dovessero anelare ardentemente con la Santa Chiesa la Nascita di Nostro Signore Gesù Cristo, la loro premura e i loro desideri per il Parto sacro della Beata sempre Vergine Maria dovevano essere raddoppiati negli ultimi otto giorni avanti il Santo Natale. Questa festa si diffuse progressivamente in tutta la Spagna, in Francia, in Italia e nelle Americhe. Per approvazione di papa Gregorio XIII nel 1573, tale festa si celebra con rito “doppio maggiore” senza ottava, in Toledo e in altri regni spagnoli; inoltre, la chiesa toledana ha il privilegio, approvato il 29 aprile 1634, di celebrala, anche quando essa cade nella Quarta Domenica di Avvento. È anche chiamata festa di Nostra Signora della O, o Festa della O, per via delle Antifone maggiori che la Chiesa inizia a cantare tutti i giorni dal 17 dicembre fino alla vigilia di Natale (secondo Dom Prosper Guéranger, Institutions Liturgiques).
Aspettazione significa attesa. L’Immacolata attende il suo Dio, il suo divin Figlio. Lo aspetta in pace e gioia. Veramente è benedetta nella sua attesa. Più di tutti i profeti, desidera quest’ora di liberazione, più dei Re dell’Antico e del Nuovo Testamento, vuole dare suo Figlio, il suo Salvatore, al mondo desolato. Lei anela con tutto il suo spirito all’ora in cui Lui, il Signore e il Maestro, aprirà le sue porte: “Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte eterne, ed entri il re della gloria” (Salmo 23).
“L’influsso della dominazione spagnola nelle nostre terre è un dato storico inequivocabile e forse proprio a questo tempo è legato il culto alla Madonna dell’Aspettazione a Petrella Tifernina, ma anche in altri paesi che oggi ne hanno perso la memoria”( don Nicola Mattia)
Dal 2016 nella monumentale chiesa di San Giorgio martire a Petrella Tifernina, sotto l’impulso del professor Francesco Bozza, si celebra l’antica festa dell’expectatio partus, percorso di fede ed arte tra passato e presente tra storia e spiritualità.
L’obiettivo, dapprima di recuperare un antico evento è diventato poi quello di risalire alle fonti storiche per il recupero di pratiche liturgiche, che Thomas Forrest Kelly docente di Storia della musica dell’Università di Harvard, massimo esperto del canto beneventano, ed autorevole studioso della liturgia beneventana ritenne così pregiate da paragonarle a perle. “I manoscritti musicali di Benevento sono le testimonianze più significative della liturgia beneventana. Sono delle perle non solo perché preziosi, ma anche perché contengono tutta una serie di strati sovrapposti” (T. F. Kelly)
L’evento del 18 dicembre ci permette di entrare con gioia nel percorso dell’attesa della nascita del Divin Bambino, come tempo di conversione, preghiera e speranza gioiosa. L’evento riporta al culto della Festa dell’Aspettazione del Parto, con un una introduzione di don Domenico di Franco, un inquadramento storico da parte del Professor Bozza, la lettura dell’Omelia “In Festivitate Sancte Mariae Matris Dei”, da parte del professor Guido Pette e per la prima volta a Petrella il concerto di Musica Beneventana con il coro della “Schola Cantorum Orbisophia”.
Ore 18.00 Introduzione alla Festa, don Domenico Di Franco
Ore 18.15 Inquadramento storico, Francesco Bozza
Ore 18.30 Lettura dell’Omelia “ In Festivitate Sancte Mariae Matris Dei”, Guido Pette
Ore 18.45 Concerto di Musica Beneventana con “Schola Cantorum Orbisophia”
Ore 19.30 Novena di Natale e Benedizione Eucaristica
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