CAMPOBASSO – In occasione della festa di San Giorgio, è intervenuto il primo cittadino del Comune di Campobasso, Antonio Battista. Questo il suo intervento:
“Buonasera a tutti voi che avete partecipato alla processione che ora fa tappa davanti al Comune, Palazzo che porta il nome del nostro patrono. Saluto Sua Eccellenza Reverendissima monsignor Bregantini e don Luigi Di Nardo, parroco di San Giorgio e San Leonardo e con lui gli altri parroci della città che sono qui con noi.
Un benvenuto a tutte le autorità. Un saluto al picchetto d’onore delle guardie giurate, anche loro sotto l’ala protettiva di San Giorgio. Saluto gli amministratori che oggi condividono con me questa importante e solenne giornata. Condivisione che va avanti da quando è iniziato il nostro mandato, un patto di fiducia e di stima stretto con voi quattro anni fa, e che vogliamo continuare ad onorare con il vostro indispensabile contributo. Se me lo consentite farei un grande applauso ai portatori del Mistero di Abramo che oggi pomeriggio si sono caricati sulle spalle la statua di San Giorgio, 10 uomini guidati dal caposquadra Cristian Scoccimarra, che vive e lavora a Ferrara ma che torna per celebrare San Giorgio e il Corpus Domini a conferma di quella devozione e di quell’attaccamento alle nostre origini che accorcia le distanze e ci rende fieri di essere figli di questa terra.
Un applauso lo faccio anche ai volontari dell’associazione Crociati e Trinitari che hanno addobbato, in modo splendido, il Palazzo comunale. Voglio, nel giorno dedicato al nostro santo patrono, ringraziare per il lavoro che svolgono nel corso di tutto l’anno i vigili del fuoco, la polizia, i carabinieri, la guardia di finanza, gli operatori del 118 e di tutta la sanità e i volontari delle associazioni che sono vicine alla popolazione. Un grande ringraziamento, e lo faccio davvero di cuore, lo riservo non da ultimi a voi tutti che siete qui. È sempre una grande emozione vedere tanti campobassani che prendono parte con affetto e devozione alle celebrazioni del nostro patrono. Celebrazioni forse un po’ trascurate negli anni passati, ma che stiamo cercando di riportare ad un più ampio sentire, e sono sicuro che ci riusciremo se sapremo unire le nostre forze. Sono soddisfatto della preziosa collaborazione instaurata con don Luigi Di Nardo, parroco giovane e disponibile, che condivide ed interpreta con noi la voglia che ha la comunità di stare insieme e di onorare il proprio santo.
Una festa che sta tornando ad essere partecipata, e la vostra presenza qui, oggi pomeriggio, lo dimostra. Celebrazione che unisce tanto chi risiede qui in città, come quanti sono andati via ma che, con orgoglio, portano sempre nel cuore le proprie origini. Una grande vittoria per San Giorgio che sa che i suoi figli non lo dimenticano anche se vivono a centinaia di chilometri di distanza. Un legame forte quello che unisce i campobassani al Santo, al nostro Santo a cui chiediamo aiuto quando siamo in difficoltà, quando dobbiamo sconfiggere, come ha fatto lui, draghi troppo più grandi di noi, quando ci sembra tutto difficile, quando non scorgiamo soluzioni all’orizzonte, quando in lui attingiamo la forza per non arrenderci. Un aiuto indispensabile quello che ogni giorno ci dà il patrono per combattere a testa alta le insidie a cui la società rischia di piegarsi ogni volta che perde la retta via, che confonde gli interessi privati con il bene comune, che agisce senza quel senso di responsabilità che sempre invoco. Ma è proprio dal senso di responsabilità che bisogna partire o ripartire, per costruire una società possibile, migliore, dove i mali che affliggono il nostro tempo vengano combattuti e non evitati, dove ogni forma di malaffare sia vigorosamente respinta e mai più favorita. San Giorgio deve spingerci ad essere uomini migliori ma anche migliori cittadini. Deve insegnarci a conservare le eredità che ci ha lasciato chi ha operato prima di noi e se possibile valorizzarle per le generazioni che verranno.
San Giorgio deve aiutarci a servire il nostro prossimo e lo Stato in una continua armonia per una migliore gestione della politica e della vita sociale, perché una sana comunità si regge su sani principi e sull’impegno incondizionato di chi è stato scelto ad amministrare una città, una regione. Colgo l’occasione per augurare ufficialmente buon lavoro alla delegazione parlamentare, al nuovo presidente della regione Donato Toma e all’intero consiglio appena eletto. Un augurio e un auspicio affinché le proposte e i programmi da campagna elettorale diventino lavoro, crescita, sviluppo. Sono tempi difficili, non ci sono dubbi, la ripresa sta iniziando ma la strada è tutta in salita, non dobbiamo però lasciarci influenzare dalla negatività e dalla sfiducia che si respira da tempo. Dal canto nostro qui in Comune abbiamo le capacità e l’intenzione più ferma di lavorare, come stiamo facendo da quattro anni, per progettare e migliorare questa città, la città in cui viviamo e in cui vorremmo far vivere i nostri figli. Ed è per questo costante impegno che voglio ringraziare la mia squadra di governo, la mia maggioranza, i presidenti e i membri delle commissioni per la competenza e la consapevolezza che mettono in ogni azione, per la dedizione nel voler perseguire quegli obiettivi che ci siamo prefissati e che stiamo raggiungendo nonostante le difficoltà, e nonostante gli imprevisti, i tanti imprevisti che abbiamo incontrato sul nostro cammino.
In questi quattro anni le porte del Comune, la casa di tutti i cittadini, sono sempre rimaste aperte, abbiamo dato voce a chi non ce l’aveva, ascoltando ogni giorno le vostre richieste e fornito anche molte risposte. Un gran lavoro quello che abbiamo fatto per Campobasso e tanto ne faremo ancora, sempre grazie alla vostra preziosa collaborazione, al confronto e al dialogo con tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio comunale che concretizzano il concetto di democrazia che ci contraddistingue e di cui non potremmo farne a meno. Lo facciamo perché crediamo in questa città, nelle sue potenzialità, crediamo in chi ha scelto di investire a Campobasso, nei sacrifici di tanti piccoli e grandi imprenditori che hanno voluto dare una chance al nostro capoluogo offrendo occupazione a tanti giovani e opportunità di crescita. Al di là dei proclami credo che oggi quello dell’amministratore, sia diventato un ruolo complicato, ma possibile solo se accompagnato da una dose di coraggio, di passione e di concretezza che ci ha portato a stilare delle priorità. In testa ci sono le scuole, la sicurezza dei nostri ragazzi e del personale che opera nella formazione dei nostri figli, strutture che abbiamo chiuso e che stiamo ricostruendo affinché ogni quartiere non perda mai il più importante presidio culturale e sociale che un’amministrazione possa offrire.
Non c’è stato giorno, negli ultimi quattro anni, in cui non abbiamo cercato di risolvere problemi legati al patrimonio scolastico che stiamo svecchiando mettendo in campo le nostre migliori energie ma anche cospicue risorse economiche. Dunque scuole ma anche servizi e urbanistica di qualità attraverso un rinnovamento generale che toccherà anche le cosiddette periferie: 18 milioni di euro saranno spalmati su aree cruciali, a partire dal mercato coperto per arrivare all’ex mattatoio. Progetti che renderanno funzionali luoghi che facevano parte del nostro passato e che solo così potranno diventare parte del nostro futuro. Abbiamo messo in bilancio anche una consistente somma per la manutenzione di strade e marciapiedi perché siamo convinti che una buona viabilità sia sinonimo di una città che funziona. E a proposito di viabilità non possiamo non menzionare i lavori per il completamento della Tangenziale Nord, lavori che avremmo potuto già avviare se l’iter non fosse stato bloccato dai ricorsi ai giudici che alla fine ci hanno dato ragione spazzando via le voci sulle presunte irregolarità. Siamo i primi in Molise ad aver aperto il primo centro di accoglienza e casa rifugio per donne maltrattate e lavoriamo ogni giorno per assicurare pari opportunità a tutti. Il nostro compito è, e continuerà ad essere, quello di agire, al meglio, all’insegna della responsabilità, del buon senso e della trasparenza. Pilastri del ponte che ci farà raggiungere il bene comune”.