ISERNIA – Ieri, sabato 6 giugno, anche la festa di Santa Barbara, che per gli isernini è «la Signora dei fulmini e dei terremoti», ha avuto uno svolgimento in forma ridotta a causa dell’emergenza sanitaria.
Si sono celebrate solo le messe previste dal programma nella chiesa di San Francesco, dov’è conservata la statua ottocentesca della santa, realizzata dall’artista carovillese Emilio Labbate. Tuttavia, non sono stati pochi i fedeli che hanno assistito alle funzioni e si sono raccolti in preghiera davanti al simulacro della martire di Nicomedia.
Il culto per tale santa nella nostra città è fra i più sentiti e quasi sicuramente ebbe origine nel 1456, allorquando «in nocte S. Barbarae» un violentissimo terremoto causò almeno 800 morti a Isernia e circa 40.000 nel sud d’Italia.
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