“La decisione è stata assunta per motivi legati all’emergenza sanitaria ancora in corso e alle linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni nella seduta dello scorso 25 maggio.
Il Comune, suo malgrado, ha dovuto disporre il divieto dopo aver valutato con attenzione le misure per il funzionamento del commercio su aree pubbliche disciplinato dalle predette linee guida. Risulta, infatti, molto problematico, anzi impossibile, osservarle compiutamente per l’allestimento e lo svolgimento d’un appuntamento fieristico tradizionalmente molto frequentato.
In ogni caso, per non interrompere la plurisecolare storia della fiera – già menzionata in una pergamena del 1254 – e allo scopo di salvaguardare la produzione e il consumo della cipolla isernina, è stato previsto un apposito plateatico espositivo davanti all’ex sede della scuola “Ignazio Silone””.
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