Come si legge in una nota della Cgil, “Occorre aprire un confronto tra Governo e parti sociali per condividere le strategie per il paese e le linee di intervento pubblico per salvaguardare i settori strategici della nostra economia. Sono necessarie strategie per evitare delocalizzazioni e acquisizioni finalizzate solo a creare valore finanziario e dividenti per gli azionisti, basta con attività che producono solo desertificazioni. Bisogna progettare il futuro dell’industria meccanica italiana, c’è bisogno che il governo favorisca un confronto tra imprese e sindacati su progettazione, occupazione, impatto sociale e ambientale, modello di partecipazione dei lavoratori nelle imprese, attenzione su salute e sicurezza”.
Inoltre si chiede “impegno in sede ministeriale per l’attuazione del PNRR come motore di sviluppo industriale, riforma degli ammortizzatori sociali con introduzione di strumenti specifici per una giusta transizione, sostegno al reddito, promozione per la formazione e valorizzazione degli Istituti Tecnici Superiori e del sistema universitario. L’industria metalmeccanica è a rischio. La transizione ecologica, energetica e tecnologica deve essere socialmente sostenibile. Le lavoratrici e i lavoratori possono e devono essere protagonisti di questo processo”.
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