“Fontane e fontanili di Agnone”, il libro del giornalista Vittorio Labanca

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AGNONE – L’Atene del Sannio si arricchisce di un nuovo gioiello editoriale con il libro “Fontane e fontanili di Agnone” appena pubblicato dal giornalista Vittorio Labanca. Quasi un censimento fotografico, topografico e toponomastico che potrebbe essere paradigma pure per tutti gli altri Comuni non soltanto molisani. Tra l’altro, l’importanza di tali “punti acqua sociali” disseminati dentro e fuori i centri abitati è anche antropologica e sociologica poiché va al di là del puro e semplice approvvigionamento del prezioso liquido per la sopravvivenza umana e animale. Infatti, fino ai troppo “restrittivi” anni Cinquanta, “la fontana” (urbana, in particolare) rappresentava uno dei pochi luoghi dove corteggiatori, innamorati e fidanzatini avevano modo di intravedere le giovinette che vi si recavano con le “tine” per prendere l’acqua ad uso domestico. Tanto è che l’Università delle Generazioni all’inizio del 2020 aveva proposto non soltanto di celebrare il 14 febbraio (festa degli innamorati) proprio attorno a queste “Fontane dell’Amore” con iniziative letterarie, teatrali ed evocative, ma anche di farle dichiarare dall’Unesco “patrimonio dell’umanità”.
Intanto, adesso l’invito è rivolto alle compagnie teatrali locali o ai poeti molisani e abruzzesi affinché vogliano celebrare, ovunque possibile, le “Fontane dell’Amore” nell’imminente ricorrenza di San Valentino 2025. E’ utile evidenziare che il 7 settembre 2020, nel borgo dei famosi Sassi, la città di Matera ha inaugurato addirittura un gruppo monumentale in bronzo dedicato alla “Fontana dell’Amore” e formato da ben cinque statue a grandezza naturale, davvero assai suggestivo, scenografico ed evocativo, nonché mèta adesso di flussi turistici organizzati e manifestazioni dedicate.
Ma oggi le fontane e i fontanili hanno assunto pure un altro significato, prevalentemente legato alla penuria d’acqua, dovuta alle ricorrenti siccità ed al nuovo modo di concepire ed usare una risorsa che nel passato sembrava inesauribile. Se ne è parlato pure durante il “battesimo” del volumetto fotografico di Labanca, che ha avuto luogo nella sala consiliare del Comune di Agnone alla presenza di un folto pubblico, dello stesso Autore, del sindaco Daniele Saia (pure nelle sue vesti di presidente della Provincia di Isernia), del Rotary Club cittadino (che figura come editore del libro) nelle persone dell’ex presidente Armando Sammartino e dell’attuale Daniele Cerimele. Hanno parlato pure i giornalisti Vincenzo Cimino (presidente dell’Ordine regionale molisano) e Nicola Mastronardi, i quali avevano firmato proprie note alle pagine 8 e 14 dell’emblematico volumetto che ha avuto così tanto successo da attendersi una ristampa o addirittura una nuova edizione.
Ben stampato da Cicchetti di Isernia in 110 pagine su carta lucida per esaltare le tante foto a colori, quasi tutte opera dello stesso Labanca (il cui archivio sociale è ormai tanto prezioso quanto incommensurabile pure sotto il profilo storico-sociale), tale libro presenta ottanta suggestive immagini attuali e d’epoca, di cui tre a doppia pagina e l’elenco di 58 fontane e fontanili presenti nel territorio agnonese (il secondo più esteso in Molise, dopo Campobasso). La forbìta impaginazione è dovuta a Valentina Musilli. Adesso l’Università delle Generazioni si augura che il lavoro di Vittorio Labanca (il quale è pure direttore del mensile cartaceo “L’Eco dell’Alto Molise” oltre che Cavaliere della Repubblica) possa essere di esempio per altri Autori e per altre Comunità italiane ed estere, sia come censimento per immagini, sia come strumento di attrazione cultural-turistica. Infatti, le tante fontane urbane e i tanti fontanili rupestri sono un valido motivo in più per venire in Alto Molise, non soltanto per gli appassionati di trekking rurale e cittadino. E ancora meglio sarebbe porre adeguata cartellonistica ed evidenziare racconti e aneddoti legati a tali fontane e fontanili per aumentare non soltanto l’interesse dei turisti ma anche delle nuove generazioni, prima che se ne perda definitivamente la memoria.