Dalle verifiche emergevano evidenti condizioni di sfruttamento in suo danno. Il pastore, infatti, impiegato come tuttofare dal titolare di una impresa agricola, si doveva occupare di tutte le attività inerenti gli animali, ovvero mungitura, pulizia e pascolo, lavorando in media 12 ore al giorno per una paga oraria irrisoria. All’operaio, che non è risultato assunto, non era peraltro riconosciuto il diritto del riposo, praticamente mai fruito.
Al pastore era riservato un alloggio fatiscente ed in pessime condizioni igienico sanitarie. Il datore di lavoro approfittando dello stato di difficoltà della vittima aveva così imposto le sue volontà, a cui l’interessato era sottoposto pur di guadagnare qualcosa. Lo sfortunato pastore era stato altresì vittima di maltrattamenti fisici sfociati in lesioni personali. Al termine degli accertamenti, l’imprenditore è stato quindi denunciato alla locale Procura della Repubblica con l’accusa di sfruttamento del lavoro mentre altri soggetti, con ruoli diversi di responsabilità in seno all’azienda, è stato contestato il reato di lesioni personali.
Contestualmente sono state elevate sanzioni amministrative ed ammende per quasi 4.000,00 euro in ordine alla mancata assunzione. Grazie al tempestivo intervento dell’Arma, l’uomo ha riacquistato la sua libertà e potrà tutelare i suoi diritti nelle sedi opportune. I Carabinieri proseguono gli accertamenti e le verifiche sulle attività agricole e pastorizie delle masserie della provincia, non potendosi escludere altri casi di sfruttamento del lavoro.
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