Per l’ambulante è scattata oltre che una sanzione amministrativa anche il sequestro di circa cinquecento “shoppers” non conformi. La legge vieta infatti, di commercializzare sacchetti di plastica non rispondenti ai requisiti tecnici del D.M. 18/03/2013, le cui caratteristiche consentono di ridurre drasticamente l’inquinamento da plastica, di migliorare la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti e la produzione di compost di qualità e di agevolare la riconversione dei tradizionali processi produttivi della plastica da fonti fossili.
Infatti uno shopper biodegradabile e compostabile “a norma”, si degrada completamente, ovvero sparisce senza lasciare residui, nel giro di 6 mesi; può essere utilizzato per la raccolta dei rifiuti organici e si degrada con essi creando un compost utile e fertile. Al contrario gli shopper non compostabili si frammentano in minuti pezzettini di plastica contenenti metalli plastica, peraltro in tempi lunghissimi, che restano per sempre nell’ambiente, inquinandolo irrimediabilmente e con la possibilità di essere ingeriti dagli animali o mischiati al terreno degradandolo.
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