In particolare l’uomo, approfittando dell’alta statura e della sua agilità fisica, grazie all’ausilio della donna, che dall’esterno fungeva da “palo”, riusciva a manomettere i fermi di chiusura delle finestre e ad introdursi all’interno dei locali nei periodi di chiusura, preferendo generalmente gli orari notturni. L’obiettivo principale delle azioni predatorie erano i registratori di cassa che, in quasi tutti i casi, custodivano le entrate della giornata. L’attività di indagine ha richiesto una scrupolosa analisi delle telecamere di videosorveglianza installate sia all’interno dei locali, sia all’esterno sulla pubblica via.
Tali riscontri, unitamente ai rilievi dattiloscopici effettuati in sede di sopralluogo nonché all’esito delle perquisizioni effettuate per la ricerca dei capi indossati dagli indagati in occasione dei furti, hanno consentito di attribuire all’uomo complessivamente 6 furti commessi negli ultimi mesi, di cui due con il concorso della donna. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, nel corso delle quali gli indagati potranno esperire, in ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito.
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