ROMA – “La Giornata europea in memoria e ricordo delle vittime del terrorismo, dalla sua istituzione nel 2004, è certamente doveroso momento per rinnovare espressioni di vicinanza e solidarietà alle vittime del terrorismo e alle loro famiglie nonché alle organizzazioni e collettività che le sostengono; un’occasione per riflettere una volta di più sul sacrificio di quanti hanno dolorosamente perso la vita o subito ferite psico-fisiche nella lunga scia di sangue provocata dagli attentati di matrice integralista perpetrati nel mondo e di cui rimangono emblema le immagini terribili dal cuore di Manhattan, con le Torri Gemelle in fiamme, collassate su se stesse in una densa coltre di macabra rovina.
Questo 11 marzo 2022 – nel sedicesimo giorno dell’invasione manu militari russa a danno dell’Ucraina – è in più monito vivo e lacerante sulle minacce trasversali – crescenti in numero, tipologia, complessità e interrelazione – a cui dobbiamo essere pronti a rispondere; tra esse è purtroppo tornata ad aggiungersi quella dei conflitti interstatuali che avevamo, troppo sbrigativamente, ritenuto ormai retaggio storico” – ha detto il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Senatore Stefania Pucciarelli, nel commentare la ricorrenza, inquadrandone il significato nella più ampia crucialità del contesto geopolitico e ambientale in atto.
“Quello che assolutamente dobbiamo – ha proseguito il Sottosegretario Pucciarelli – alle vittime del terrorismo, a quelle arrecate dalle manovre d’aggressione sul fronte est e a quanti soffrono nel mondo le conseguenze di soprusi, emarginazioni e violenze a causa di tensioni, instabilità, crisi e conflitti, è senza dubbio l’impegno a fare tesoro dei duri insegnamenti che possiamo e dobbiamo cogliere rispetto a quanto sta accadendo. Un dovere di civiltà, che si deve parimenti tradurre nel responsabile sforzo di riflessione, ricerca e analisi sui necessari strumenti di prevenzione e contrasto di cui dotarsi rispetto a fenomenologie ad alto potenziale destabilizzante e sempre capaci di assumere forme e dinamiche subdolamente mutevoli.
La catalizzazione delle attenzioni legata alla bulimia comunicativa sulle tragiche vicende ucraine, naturale e inevitabile entro certi limiti, non deve farci dimenticare l’ampio novero di minacce – tra cui indubbiamente radicalizzazioni, estremismi e terrorismo – trasversalmente gravanti sul nostro presente e futuro; sfide complicate dai venti di guerra tornati a spirare sul vecchio continente con potenziali repliche in altre parti del mondo tipo Stretto di Formosa, che impongono un cambio di rotta rispetto alle politiche di difesa e sicurezza, nazionali e degli organismi internazionali di riferimento. Quanto sta accadendo dimostra con tutta evidenza la necessità di tornare a destinare congrue risorse nel recupero di resilienza sistemica e rilevanza internazionale, a partire dagli investimenti nello Strumento Militare di difesa – da attuarsi fuori da logiche stantie come il patto di stabilità – e con la consapevolezza della sempre più stringente contiguità tra le iniziative di difesa avanzata del nostro Sistema di interessi nazionali variamente diversificato sul piano tematico e ampiamente distribuito su quello geografico, con le azioni più tradizionali di sicurezza interna” – ha concluso Pucciarelli.