TERMOLI – È da poco trascorsa “La giornata della legalità”, che si celebra il 23 maggio di ogni anno; giornata in cui si commemorano le vittime delle mafie e, in particolare, si ricordano gli attentati del 1992 ed il sacrificio dei Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Quest’anno ricorrono infatti i 30 anni dalla loro scomparsa. Proprio in tale contesto, proseguendo nelle già avviate attività di “Formazione della cultura della legalità” secondo le linee d’indirizzo fornite anche dal Ministero della Pubblica Istruzione nella campagna nazionale denominata “Scuola e legalità” e prendendo altresì spunto da un testo dedicato alla vita del Giudice Giovanni Falcone fatto leggere a scopo didattico agli alunni, l’Arma dei Carabinieri – rappresentata nella circostanza da personale della Compagnia di Termoli (CB) – ha incontrato le V classi della Scuola Primaria del locale Istituto Comprensivo “Schweitzer”, per condividere alcune riflessioni sulla delicata problematica connessa al fenomeno “Mafie” e ricordare il sacrificio dei Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nonché degli uomini e donne di scorta, barbaramente uccisi nelle stragi di Capaci (PA) del 23 maggio 1982 e di Via D’Amelio in Palermo del 19 luglio 2022.
All’incontro, tenutosi nel rispetto della Normativa in materia di prevenzione del “Covid-19”, hanno partecipato circa 90 alunni delle V Classi, la Dirigente Scolastica dell’Istituto nonché parte degli insegnanti ed assistenti scolastici. Il personale docente e discente ha avuto la possibilità di interfacciarsi direttamente con i militari dell’Arma, uno dei quali proveniente tra l’altro direttamente da precedenti esperienze professionali nelle delicate realtà tecnico-operative siciliana e calabrese.
Gli alunni, anche grazie all’ausilio di alcuni filmati e fotografie dell’epoca, delle testimonianze dei parenti delle vittime delle stragi di Capaci (PA) e di Via D’Amelio in Palermo nonché della ricostruzione sperimentale del primo evento avvenuto lungo l’autostrada che dall’aeroporto siciliano di “Palermo-Punta Raisi” ora intitolato ai 2 Magistrati conduce alla città di Palermo, hanno avuto modo di conoscere la storia umana e professionale, ossia la vita “eroica” da “Santi Laici” di questi due grandi Uomini dello Stato, ma anche dei componenti delle loro scorte, immolatisi sull’altare della giustizia, della libertà e della democrazia.
Ricordi, testimonianze visive e riflessioni struggenti, che hanno abbracciato uno spaccato di oltre 30 anni di storia siciliana ed italiana nel suo complesso, costellata di innumerevoli uccisioni per mano mafiosa che hanno decimato, trasversalmente, uomini delle istituzioni (parlamentari, magistrati, carabinieri, poliziotti, amministratori vari) ma anche civili impegnati, a vario titolo, nella lotta alle mafie. Al termine di ogni presentazione, filmato e testimonianza, l’uditorio ha partecipato con commozione ed interesse, formulando anche diverse domande in merito alla problematica, approfittando della favorevole occasione per soddisfare anche alcune curiosità relative ai segni distintivi dell’Arma, alla sua storia ed alle modalità con cui la Benemerita si impegna sul territorio, anche molisano, per contrastare il fenomeno mafioso.
Noi tutti abbiamo un debito, quantomeno morale, nei confronti di questi “Eroi” e “Martiri” moderni. Far rivivere il loro ricordo e far riecheggiare le loro gesta è il minimo che ognuno può e deve fare per onorare la loro memoria e non rendere vano il loro sacrificio. La popolazione studentesca, ancora una volta, si è dimostrata particolarmente attenta e sensibile, esternando in modo unanime, chiaro e netto un “No alle mafie”.
L’incontro si è poi concluso con un breve ma significativo dibattito, prendendo spunto dal sito della “Fondazione Falcone” e, in particolare, dall’ultima pagina dello stesso, che esordisce con un monito, con una sorta di testamento morale e di vita per tutti, un invito alla rinascita che – osservando anche la bellissima foto che ritrae idealmente due giovani “Falcone e Borsellino” seduti sul banco di scuola della vita che parlano e sorridono esattamente come “rivivono” nella loro foto “virale” da adulti presente ovunque – può riassumersi nell’ultimo pensiero riportato proprio in quella pagina “…Spetta a noi mantenere alto l’esempio lasciato da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (n.d.r.) e portare avanti la lezione di legalità e di amore per lo Stato che i Magistrati ci hanno lasciato (n.d.r.)”.