Giornate Fai d’autunno: le aperture in Molise sabato 14 e domenica 15 ottobre

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REGIONE – Sabato 14 e domenica 15 ottobre tornano, per la dodicesima edizione, le Giornate Fai d’autunno, l’amato e atteso evento di piazza che il Fondo per l’Ambiente Italiano dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Durante il fine settimana – animato e promosso dai Gruppi Fai Giovani, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione – saranno proposte speciali visite a contributo libero in 700 luoghi straordinari in oltre 350 città d’Italia, spesso inaccessibili o semplicemente insoliti, originali, curiosi, poco conosciuti e valorizzati.

Le aperture in Molise

LUCITO (CB)

Il borgo e la pinacoteca

Il piccolo borgo medievale di Lucito sorge lungo la valle del Biferno, a 27 km da Campobasso. La sua nascita risale all’epoca della dominazione longobarda, quando pastori e agricoltori, per sfuggire alle invasioni, si rifugiavano nelle caverne scavate nel tufo della collina denominata “Colle a grotte”. Vi si accedeva tramite la “Porta Maggiore”, adiacente al palazzo marchesale, e le case alte e serrate dei lati fungevano da bastioni. L’itinerario di Giornate FAI sarà una passeggiata di circa 45 minuti alla scoperta dell’antico borgo, del Palazzo marchesale e delle sue chiese. L’edificio di maggior pregio è per l’appunto il medievale Palazzo Capecelatro, con la sua torre campanaria e un passaggio collegante il palazzo a un’ex chiesa, la cappella di San Gennaro (oggi Auditorium). Nonostante le varie trasformazioni ha conservato l’apparato originario delle strutture orizzontali sia voltaree che lignee, nonché i portali in pietra, le iscrizioni e gli stemmi. La chiesa madre, intitolata a San Nicola di Bari, fu costruita prima all’anno 1000 sui ruderi di un antico convento, distrutta dal devastante terremoto del 1456, poi ricostruita e riaperta al culto nel 1566. Al suo interno sono presenti lapidi ed elementi architettonici di stile rinascimentale. Percorrendo le strette stradine del centro storico, che seguono l’andamento della collina, si raggiunge l’antica cappella di San Rocco, un tempo posta fuori dalle mure e in prossimità della “Porta da piedi”. Si visiterà inoltre Casa D’Attilio, oggi pinacoteca, che custodisce circa 50 opere del maestro Antonio Pettinicchi (Lucito, 1925 – Bojano, 2014), pittore e incisore attivo nell’arte contemporanea. I suoi dipinti fanno riferimento alla realtà vera e autentica del Molise degli anni ‘60 e ‘70 del Novecento.

CAMPOMARINO (CB)

Il borgo dipinto, Palazzo Norante e la Chiesa di Santa Maria a Mare

Situato su un promontorio nell’entroterra molisano poco lontano dalla costa, Campomarino è un piccolo borgo antico di cultura arbëreshë, con una particolare vocazione agricola e vitivinicola. Il borgo si adagia sulla foce del fiume Biferno ed è caratterizzato da un tratto di costa dove si alternano acque azzurre, sabbie chiare e verdi pinete. Il territorio ha una storia antica con insediamenti che risalgono al IX e VIII sec. a.C. Fu una fiorente città frentana e poi romana, distrutta durante le invasioni barbariche, tornò al suo antico splendore con la dominazione longobarda e normanna. Ma l’evento cruciale che segnò il suo destino avvenne il 5 dicembre 1456, legandolo indissolubilmente alla tradizione arbëreshë. Un violento terremoto distrusse l’abitato lasciandolo pressoché deserto e spopolato. Il ripopolamento del paese avvenne con l’arrivo dei profughi albanesi, in fuga dalla propria terra a causa dell’avanzata dei turchi nei Balcani. Durante le Giornate FAI d’Autunno, attraverso un percorso definito appositamente per l’evento, il visitatore verrà accompagnato nel Borgo Dipinto, alla scoperta dei Murales rappresentativi della storia e della cultura della comunità arbëreshë. La visita proseguirà all’interno della Chiesa di Santa Maria a Mare (XII-XIII sec.), ammirandone in particolare la sua antica cripta. Uscendo dalla chiesa una particolare rappresentazione del “Palio delle oche”, rievocazione storica ispirata ad un’antica leggenda secondo la quale le oche, nel XV sec., allertarono la popolazione salvandola dall’invasione turca. L’itinerario si concluderà a Palazzo Norante con la visita alla mostra fotografica permanente sulla storia delle piste dell’aviazione della seconda guerra mondiale e in particolare degli aviatori Red Tails.