In questo giorno ricordiamo una delle pagine più dolorose della nostra storia, legata ai massacri e agli eccidi commessi dai partigiani jugoslavi contro i cittadini italiani della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia tra il 1943 e il 1947. Il Giorno del Ricordo diventa un promemoria che ci obbliga a riflettere sull’importanza di costruire un futuro di pace e giustizia, particolarmente nel contesto attuale in cui si riaffacciano con prepotenza gli estremismi nazionalisti. Ricordare le Foibe ci insegna che la storia può ripetersi se non facciamo attenzione e se non lavoriamo per costruire ponti di comprensione e dialogo.
La memoria non è un esercizio di nostalgia, ma una responsabilità che abbiamo verso noi stessi e le generazioni future. In Europa, e nel mondo, dobbiamo contrastare l’odio e il nazionalismo con un’idea di società inclusiva, fondata sul dialogo e sulla solidarietà. Solo attraverso la conoscenza, la cultura e l’informazione possiamo evitare di ripetere gli errori del passato”.
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