GUGLIONESI – Il Comune di Guglionesi informa che mercoledì 27 gennaio 2021, alla presenza delle autorità municipali e nel rispetto delle disposizioni normative per il contrasto al contagio COVID-19, nella Sala consiliare alle ore 10.00 si svolgerà la cerimonia dedicata al “Giorno della memoria”. Di seguito il messaggio del sindaco di Guglionesi, Mario Bellotti:
“Il 27 gennaio è il giorno della memoria. E’ il giorno dedicato al ricordo del dramma della Shoah e della deportazione. Un ricordo che mantenga viva, come sottolineato dall’art.2 della legge 211 del 2000, la memoria di un tragico ed oscuro periodo della nostra storia del nostro Paese affinché simili eventi non si ripetano. Quest’anno, purtroppo, le norme per la sicurezza contro il contagio Covid-19 non ci consentono di organizzare iniziative “partecipate” (come quella ad esempio dello scorso anno), ma non vogliamo far mancare la voce, dell’Istituzione e dell’intera nostra comunità, sul tema.
L’anno scorso conferimmo la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti e promotrice di iniziative contro “l’indifferenza” di fronte alla violenza ed al clima di odio che attraversa la nostra società. Sul suo avambraccio porta ancora tatuato il numero di matricola 75190 del campo di concentramento di Auschwitz.
In una recente intervista, la nostra concittadina Liliana Segre disse “noi testimoni della Shoah siamo rimasti pochissimi, le dita di una mano, e quando saremo morti tutti, il mare si chiuderà completamente sopra di noi”. Noi siamo sicuri che il mare non si chiuderà. Noi ci adopereremo affinché il mare non si chiuda.
Per questa ragione la nostra amministrazione, accogliendo la proposta del circolo Arci F. Iovine e condivisa da diverse associazioni tra le quali l’ANPI – Molise, intende intitolare i locali di Palazzo Massa allo scrittore Primo Levi. Primo Levi fu uno tra i pochi a far ritorno dai lager. Con il suo libro “Se questo è un uomo”, ci ha offerto la testimonianza ed il racconto di quella tragica esperienza perché “tutti sappiano e tutti si domandino perché”. Anche lui, come la senatrice Segre, portava tatuato sull’avambraccio sinistro il numero 174517 del campo di concentramento di Auschwitz.
All’ingresso di “Palazzo Levi” scriveremo la sua poesia introduttiva al libro, per ricordare la tragedia della Shoah e delle leggi razziali e per contrastare ogni forma di negazionismo, sia esso frutto di ignoranza o di disegno politico, che ancora alberga nella nostra comunità. Nel richiamare la memoria dello scrittore Primo Levi intendiamo sottolineare inoltre l’importanza della cultura come naturale antidoto alla violenza e a pericolose forme di esclusione sociale. In quest’ottica, la proposta del “Patto per la lettura”, che si ispirerà proprio alla sua figura, intende creare una rete territoriale per promuovere la lettura coinvolgendo soggetti ed organizzazioni in grado di offrire un contributo in base alle rispettive capacità e competenze.
In ultimo, ma non per importanza, intendiamo creare un “luogo”, che sarà successivamente individuato, capace di raccontare la tragedia di quegli anni e, nel contempo, quella voglia di cambiamento che spinse i Paesi del mondo ad “unirsi” ed a tracciare percorsi fondati su sentimenti di libertà e giustizia. La dichiarazione universale dei diritti umani, la nostra costituzione, il percorso di unione Europea (che ci ha regalato il più lungo periodo di pace) sono solo alcuni tra i principali risultati. Richiamare, oggi, questi sentimenti, anche prestando attenzione alle violenze e alle guerre tutt’ora aperte nel mondo, può aiutarci a superare l’attuale crisi sanitaria e sociale ed a costruire una società più giusta e più coesa”.
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