L’importanza dell’innovazione in agricoltura è confermata anche dall’analisi Coldiretti sui dati Smart Agrifood, che evidenzia una crescita del 19% nel fatturato del settore in un solo anno, con oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti. Attualmente, le aree agricole che impiegano strumenti avanzati coprono oltre 1 milione di ettari, pari al 9% del totale.
Le nuove tecnologie permettono di ottimizzare l’uso delle risorse, come l’acqua, grazie a centraline meteo collegate a satelliti, e di migliorare l’efficienza delle operazioni grazie all’uso di attrezzature di precision farming, meglio nota come agricoltura di precisione che, unitamente alle Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita), costituiscono un passo importante verso un’agricoltura più sostenibile grazie alla selezione di varietà vegetali più resilienti ai cambiamenti climatici e con un minore impatto ambientale.
Per non restare impreparati verso questa rivoluzione tecnologica Coldiretti sta offrendo la possibilità a tanti giovani imprenditori agricoltori di partecipare a corsi di formazione organizzati da Bonifiche Ferraresi Educational, Società di Bonifiche Ferraresi Spa, che si stanno tenendo a Jolanda di Savoia. Ad uno dei quattro moduli formativi, incentrati su temi diversi dal GIS (sistema informativo geografico) alla fertirrigazione, alla zootecnia di precisione fino ai sistemi di supporto decisionale, ha preso parte anche un giovane imprenditore molisano.
“Il rapido avanzare della digitalizzazione nel settore agricolo – spiega il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – sta interessando sempre più anche le aziende della nostra regione”.
In Molise sempre più imprese fanno uso di moderne tecnologie per la gestione delle proprie aziende a cominciare dalla produzione di energia da fonti rinnovabili, come l’istallazione di pannelli sui tetti delle strutture aziendali, a sensori per monitorare l’umidità del terreno in modo da prevedere una irrigazione precisa e puntuale evitando lo spreco di acqua. In zootecnia è invece sempre più diffuso l’impiego dei robot di mungitura: macchine in grado di riconoscere, tramite un dispositivo elettronico montato nel collare dell’animale, ogni singolo capo adattando le operazioni di mungitura alle caratteristiche della sua mammella, il tutto effettuando anche un’analisi del latte in tempo reale così da eliminare quello che eventualmente non rispettasse i parametri di genuinità e segnalando l’animale per una verifica del suo stato di salute.
Un discorso a parte va poi fatto per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale che, sottolinea il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, “rappresenta un’opportunità di crescita per l’economia del Paese ma a patto che non si perdano di vista i limiti e i costi etici di uno strumento che in nessun caso dovrebbe andare a sostituire la centralità dell’uomo, sacrificandola sull’altare del suprematismo tecnologico”.
Infatti, sottolinea Coldiretti, nonostante l’esaltazione delle possibilità offerte da questa nuova tecnologia, la maggioranza dei cittadini (88%) secondo il Censis ritiene necessaria una comunicazione ampia, approfondita, certificata sui suoi benefici e costi.
Non a caso sul rischio di una possibile emancipazione dell’intelligenza artificiale dal controllo degli umani, cioè l’irruzione di robot guidati dall’IA in grado di prendere il controllo della realtà, gli italiani si dividono poiché il 38% li reputa un pericolo reale da scongiurare, il 40% una pura invenzione della fantasia e il 21% non ha idee precise in proposito.
“Bisogna accompagnare lo sviluppo e l’impiego massiccio dell’IA con l’applicazione di una regolazione non invasiva – afferma Ascolese – ma in grado di garantire i diritti delle persone è a questo stadio assolutamente prioritario e in linea con il sentiment prevalente tra gli italiani. L’innovazione – conclude il Direttore di Coldiretti – deve infine rispondere anche alle esigenze particolari dei nostri territori: per questo come Coldiretti abbiamo proposto di autorizzare i droni per l’utilizzo efficiente di prodotti fitosanitari, soprattutto nell’agricoltura di montagna o eroica”.
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