Greco pone quindi una serie di interrogativi: “L’esternalizzazione del servizio è dettato dalla carenza di personale, ma appare evidente che con l’identica somma si potevano assumere diversi cuochi, che sul posto, avrebbero fornito un servizio di qualità. Infatti, non ci vuole un mago per capire, che tra preparazione e trasporto da Isernia ad Agnone, trascorrerà almeno un’ora, condizioni meteo permettendo. E allora qualche domanda sorge spontanea: quale sarà la qualità dei cibi che saranno somministrati ai pazienti? Se proprio le cucine del ‘Caracciolo’ dovevano essere chiuse per una “durata presunta di quattro mesi” (testuale dicitura dell’Asrem), perché non affidare il servizio ad un ristorante del posto? Chi garantirà la colazione ai degenti? Cosa accadrà quando neve e ghiaccio renderanno le strade impercorribili o richiederanno un tempo maggiore per raggiungere Agnone? Ed ancora: la cifra assegnata alla ditta è congrua o, come sembra di capire, spropositata per il solo trasporto dei pasti? La verità è una sola, ovvero quella che cambiano i presidenti, i direttori e i manager, ma il modus operandi è identico al passato: sperperare denaro pubblico con aggravio della pressione fiscale sui cittadini molisani”.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Molise News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Pubblicità - Contatti - Privacy Policy - Cookie Policy