I professionisti dell’attività motoria chiedono “che sia permesso ai centri con personale laureato in scienze motorie, diplomato Isef e ai professionisti in oggetto di continuare a svolgere intervento di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, attraverso la somministrazione di esercizio fisico, di attività motorie adattate a soggetti in recupero motorio postriabilitativo, con vizi posturali e con patologie croniche stabilizzate e/o disabilità psico-fisica che beneficiano dell’esercizio fisico come di una vera e propria medicina. Tali attività a favore di soggetti ‘a rischio’, infatti, rientrano nell’area d’intervento F (al punto F5) dei nuovi Lea pubblicati nel 2017; che a tal fine siano apportate le necessarie modifiche interpretative al Dpcm del 24 ottobre 2020 permettendo la continuazione dell’attività specialistica de quo a salvaguardia dei tantissimi posti di lavoro in questo settore; un pronto ristoro per i professionisti costretti alla chiusura, nonostante le spese per adeguamento alle norme di sicurezza anti Covid prevedendo tutti i codici Ateco; riconoscimento professionale dei professionisti laureati in scienze motorie e diplomati Isef, anche in ambito sanitario, ed inserimento del docente di educazione fisica di ruolo alla scuola primaria”.
E ancora: “calendarizzazione ed approvazione del Ddl 992 – ‘Delega al governo in materia di insegnamento curricolare dell’educazione motoria nella scuola primaria’; chiusura della bozza della legge di riforma dello sport, redatta ai sensi della legge delega 8 agosto 2019 n. 86”.
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