La transizione ecologica dei sistemi alimentari è un tassello fondamentale per ridurre il riscaldamento globale e mitigare il cambiamento climatico; l’agricoltura industriale e l’allevamento intensivo rappresentano infatti il secondo settore più inquinante in termini di emissioni climalteranti.
“Per questo c’è bisogno di consapevolezza di cosa davvero si mette a tavola per poter concretamente ridurre l’impronta ecologica delle filiere alimentari ed incentivare sistemi maggiormente sostenibili e capaci di preservare l’ambiente e la biodiversità. – ha detto l’assessore all’Ambiente, Simone Cretella – Ma non vanno dimenticati gli aspetti sociali legati alla produzione alimentare: interi popoli e territori, spesso del sud del mondo, vengono sfruttati dalla produzione intensiva e globalizzata di cibo mercificato senza alcuna garanzia di equità nei confronti di chi coltiva i nostri alimenti”.
Al cibo che finisce nei nostri piatti è anche strettamente connessa la nostra salute: obesità, sovrappeso, diabete e malattie cardiovascolari sono dipendenti dalla cattiva alimentazione, ricca di prodotti ultra processati imbottiti di grassi, zuccheri e additivi di ogni specie nocivi per la salute.
“L’obiettivo dell’incontro di venerdì 4 novembre in BiblioMediaTeca Comunale – ha sottolineato Cretella – è quindi quello di stimolare la conoscenza di tutti i risvolti sociali, ambientali ed economici che dipendono direttamente da cosa mettiamo quotidianamente nei nostri carrelli della spesa e stimolare una conversione diffusa verso modelli di consumo maggiormente critici e sostenibili da cui generare benefici per la nostra salute e per quella del pianeta”.
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