TRAMA
Daniele Stern è un giovane collaboratore editoriale che viene incaricato di redigere una sintetica storia del romanzo del Novecento per una “Enciclopedia della Donna”. Un lavoro nel quale si getta a capofitto, cercando di tenere lontano il pensiero della moglie che lo ha lasciato per un altro, e della quale è ancora innamorato, sebbene continui a essere molto attratto anche dai ragazzi. Assistiamo così alle sue scorribande senza meta, tra una pagina su Proust e una su Joyce, Kafka, Faulkner e gli altri autori che hanno rivoluzionato il romanzo moderno, mentre la tentazione di scriverne uno lui stesso si fa di giorno in giorno più forte. Pubblicato nel 1985, Il pantarèi è un’opera metaletteraria sulle inesauribili possibilità della scrittura, una risposta alla domanda sulla morte del romanzo che già a quei tempi circolava con insistenza fra gli intellettuali, ma è anche una storia sull’instabilità sentimentale ed emotiva, sull’ambiguità dell’eros e la meravigliosa inafferrabilità della vita.
L’AUTORE
Ezio Sinigaglia è nato a Milano nel 1948. Ha svolto diversi lavori in ambito sia editoriale che pubblicitario e, dopo aver esordito con Il pantarèi nel 1985, ha preferito non pubblicare altro per oltre un trentennio: solo nel 2016 è uscito per Nutrimenti Eclissi, un romanzo breve molto apprezzato dalla critica e dai lettori. Tra gli autori che ha tradotto e curato figurano Charles Perrault, Marcel Proust e Julien Green. Suoi contributi narrativi e saggistici sono apparsi su prestigiose riviste a stampa e sul web.
DICONO DEL LIBRO …
Un affascinante esercizio proustiano, giocato sul doppio registro saggistico e narrativo. Uno scrittore di prim’ordine, da non dimenticare.
Alessandro Beretta
Che struggimento, la lettura del Pantarèi… le Clark, l’Olivetti, la federazione provinciale del partito… Sembra di nuotare mille metri sopra le rovine di un’Atlantide familiare della quale si riconosce tutto. Solo la Settimana Enigmistica è rimasta uguale e galleggia vicino a noi.
Mariolina Bertini
Un grande scrittore italiano, autore del Pantarèi, uno degli esiti migliori di quella stagione letteraria.
Fulvio Panzeri
Una mia compagna di liceo, dopo la maturità, mi aveva dato due cose da custodire: la lunga treccia che si era appena tagliata e un libro. Mia madre disse che la treccia andava messa sotto sale, ma anni dopo consigliò di buttarla via. Il pantarèi invece è rimasto, fra i miei libri e nella memoria, con il suo sentore di eterna gioventù.
Massimo Scotti
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