Regia di Salvatore Mincione Guarino.
L’attentato di Capaci appartiene ad una storia, forse lontana nel tempo, ma ancora viva; su questo argomento è stato detto di tutto, ma non è bastato. Questo spettacolo teatrale è un contributo a un uomo che si definì “ servitore dello Stato ” quello stesso Stato che lo tradì (almeno una parte di esso). È stato l’unico magistrato che si sia occupato in modo continuo e con impegno assoluto di Cosa Nostra. Ha spiegato come la mafia siciliana costituisca un mondo logico, razionale, ma implacabile. Più implacabile dello Stato; Falcone è arrivato al paradosso quando di fronte all’incapacità e alla mancanza di responsabilità del Governo si è eretto a difensore di certi mafiosi contro lo Stato, soprattutto dei pentiti, vittime di vendette trasversali che lo Stato non ha saputo o voluto proteggere. La mafia come metafora del potere, che si fa Stato dove lo Stato è inesorabilmente assente, che diventa politica nelle sue azioni e che si trasforma in una soluzione alternativa al sistema democratico e che al tempo stesso rappresenta un pericolo per la democrazia.
Primo spettacolo in programma oggi, sabato 29 febbraio alle ore 21 mentre le repliche sono previste per domenica 1° marzo alle 18 quindi il 7 e l’8 marzo sempre con orario del sabato 21 e della domenica 18.
BIGLIETTI
Ingresso al singolo spettacolo 8 euro, abbonamento per dieci spettacoli 70 euro, intera rassegna 80 euro.
Per informazioni e prenotazioni:
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