Il dato regionale così elevato, estratto dai dati nazionali forniti proprio in questo mese di luglio dal Ministero dell’Interno, colpisce particolarmente: l’incremento medio nazionale è infatti tra il 2020 e il 2021 dell’80,97%. In pratica tra il 2020 e il 2021 in Italia ci sono stati 9.537 sfratti eseguiti a fronte dei 5.270 dell’anno precedente: di questi, appunto, 149 in Molise. I dati del Mint i provvedimenti emessi sono 66 prevalentemente per morosità, di cui 50 in provincia di Campobasso e 16 in provincia di Isernia. Le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario, sono 286, tutte in provincia di Campobasso così come i 149 del 2022.
“Sulla costa i lavoratori spesso faticano a pagare l’affitto di casa per l’aumento dei prezzi delle abitazioni dovuto alla “turistificazione” dei territori e alla speculazione immobiliare – fanno sapere dall’Usb Abruzzo e Molise, Città invisibile e Casa del Popolo – Nelle aree interne marginalizzate, invece, si fa fatica a restare per la mancanza di lavoro: le case si svuotano, la popolazione emigra e invecchia, ed anche questo diviene occasione di speculazioni. Sono segnali preoccupanti, effetti nefasti di un modello di sviluppo squilibrato che andrebbe rivoluzionato attraverso buone politiche per la casa, che garantiscano dignità e sicurezza sociale alle persone. Dovrebbe crescere la cultura del diritto all’abitare, il contrasto alla mercificazione delle case e dei territori. Invece aumentano solo gli sfratti”.
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