“In Molise si può solo morire”, striscione di CasaPound a sostegno del punto nascita di Termoli

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TERMOLI – “Sanità: in Molise si può solo morire”. Questo il duro testo dello striscione affisso a Termoli da CasaPound Italia per protestare contro l’imminente chiusura del punto nascita di Termoli, a pochi giorni dalla nomina del generale della Finanza Angelo Giustini a commissario straordinario per la Sanità, e a poche ore dal dibattito sul futuro dell’Ospedale San Timoteo previsto al Cinema Sant’Antonio.

“Abbiamo scelto toni così duri per lo striscione – afferma CasaPound Italia in una nota – perché è giusto presentare la questione in quella che è la sua reale dimensione. Con la chiusura del punto nascita di Termoli, decretata dal comitato percorso nascite nazionale, di fatto si privano i cittadini del Basso Molise del diritto di nascere nella propria Regione. La conseguenza più ovvia di questa chiusura sarà che sempre più coppie che programmano una gravidanza saranno costrette a trasferirsi fuori Regione, accelerando così lo spopolamento di una territorio, il Molise, già gravemente colpito da questo fenomeno”.

“La progettata chiusura del punto nascita di Termoli – prosegue la nota – è il risultato di una disastrosa politica di tagli alle risorse perseguita negli ultimi anni, che ha letteralmente azzerato il servizio sanitario in Regione, con gravissime conseguenze per i cittadini molisani, che si vedono di fatto privati del diritto fondamentale alla salute. Al commissario per la sanità entrante si deve chiedere una sola cosa: la salvaguardia dei reparti a rischio chiusura e la riapertura di quelli soppressi, come il Pronto Soccorso di Larino. Questa è l’unica politica sanitaria che uno stato degno di questo nome dovrebbe perseguire, e questo è il sentimento dei cittadini molisani, che la nostra azione vuole esprimere”.