A tal proposito, Coldiretti Molise sottolinea che “per utilizzare i mezzi agricoli bisogna essere abilitati attraverso la frequenza di corsi teorico-pratici. Corsi che l’Organizzazione tiene periodicamente nelle proprie sedi della regione ed ai quali possono partecipare tutti gli imprenditori agricoli. Purtroppo, però, dobbiamo evidenziare che non sempre ad utilizzare tali mezzi sono soggetti abilitati ma a volte capita che questi vengano impiegati anche da chi non ha ricevuto una adeguata formazione, come nel caso di familiari o coadiuvanti aziendali”.
Un altro rischio, per la sicurezza del conducente, è inoltre costituito “dall’obsolescenza del parco macchine che non risultano a norma, come prevede la legge e come Coldiretti ribadisce sempre durante lo svolgimento dei corsi formativi. Per questo, la parola d’ordine per ridurre al minimo i rischi di incidenti e infortuni è sicuramente formazione!”. Nel caso della tragedia dei giorni scorsi “vi è, inoltre, da sottolineare un ulteriore elemento: l’età delle vittime. Ciò deve far riflettere”, sottolinea Coldiretti Molise, “in quanto spesso nelle nostre campagne molti lavori vengono ancora svolti da persone anziane, visto l’esiguo numero di giovani che decide di restare in regione a vivere e lavorare in agricoltura”.
Un’amara realtà “che fa il paio con un Molise che tende sempre più a spopolarsi, specie nelle aree interne e rurali, troppo spesso prive di una rete viaria adeguata e di infrastrutture indispensabili ad agevolare la permanenza nei territori interni e rurali. E’ inconcepibile, al giorno d’oggi, pensare che si possa fare impresa lavorando in realtà territoriali carenti di infrastrutture viarie o di indispensabili presidi quali, ospedali, farmacie, scuole, uffici postali, caserme delle forze dell’ordine, solo per citare alcuni esempi”.
Non è possibile fare impresa “se la propria azienda non è raggiungibile agevolmente dai fornitori che devono consegnare agli imprenditori agricoli e zootecnici ciò di cui hanno bisogno nello svolgimento del proprio lavoro. Se poi a ciò si aggiunge l’invasione di cinghiali, che distruggono interi raccolti, i cambiamenti climatici in atto, con tutto quanto ne consegue in termini di dissesto idrogeologico, e le lentezze burocratiche, la situazione diventa insostenibile e i giovani sono sempre più disincentivati a lavorare in agricoltura”.
Per tutto ciò Coldiretti Molise, rinnovando l’invito al rispetto delle regola e norme sulla sicurezza, rivolge un appello al Governatore, Francesco Roberti, e al nuovo Governo Regionale che si insedierà, affinché “la politica attenzioni i molteplici problemi che attanagliano il settore primario e si adoperino con impegno per la loro soluzione. Caso contrario, conclude Coldiretti, non si potrà far altro che assistere alla fine del settore e al conseguente spopolamento della nostra terra che porterà con se un impoverimento socio-economico irreversibile”.
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