CAMPOBASSO – In occasione dell’ottobre in rosa il Distretto Sud Est della Fidapa BPW Italy, sempre in prima linea nella prevenzione e nella cura della salute e in sinergia con l’Acquedotto Pugliese, ha inteso affiancare l’Associazione Dragon Light Marton per la promozione della pratica nautica Dragon Boat. L’incontro in modalità on line si svolgerà oggi, nella quale interverranno la Presidente della Fidapa BPW Italy Distretto Sud Est Elisabetta Grande, la Direttrice Generale Acquedotto Pugliese Francesca Portincasa, la Presidente dell’Associazione Dragon Light Marton Bari, Rosa Ladisa , il Presidente Marton Canoa Club di Bari Michele Angarano e l’atleta paralimpica, Cecilia Camellini , in veste di psicologa. “L’obiettivo principale – dichiara la Presidente Elisabetta Grande – è quello di promuovere l’attività sportiva nautica unica nel suo genere. Oggi più che mai abbiamo la consapevolezza, grazie agli studi scientifici, di quanto sia lo sport che bere acqua faccia bene alla salute. Con questo incontro parleremo del modello Dragon Boat come parte del percorso terapeutico e riabilitativo, in particolare, per le donne operate di tumore al seno”. Lo sport del dragonboat si svolge su una imbarcazione a 20 posti, con la prua a forma di testa di drago, oltre ad essere un fenomenale rimedio contro il pericolo dell’isolamento post malattia, sfrutta il movimento aerobico della pagaiata per favorire il linfodrenaggio degli arti superiori, e grazie allo svilupparsi dell’attitudine al lavoro di squadra, aiuta a condividere e quindi a superare i momenti di difficoltà. E’ nel 1996, quando grazie al progetto “abreast in a boat”, che si inizia a parlare della rilevanza e degli effetti benefici del dragonboat per le donne operate di tumore al seno. Il progetto fu sviluppato da un gruppo di medici guidati dal dr. Mc Kenzie, specializzato in medicina sportiva. Il suo scopo era quello di confutare la teoria secondo cui le donne operate di tumore al seno dovevano evitare le attività sportive che coinvolgessero la parte superiore del corpo. Infatti sino a quel momento si sosteneva che le attività potessero favorire il linfedema conseguenza dell’intervento chirurgico. Per provare la sua teoria il dr Mc Kenzie con il suo staff allenarono 24 donne che avevano subito l’intervento al seno. Le 24 donne dopo 6 mesi gareggiavano all’international Dragon boat festival di Vancouver e nessuna di loro ebbe problemi di linfedema. Nel 1997 nacque il movimento delle Breast Cancer Survivors, da allora sono centinaia le squadre in tutto il mondo, a testimoniare quanto questa disciplina sportiva sia efficace, sia dal punto di vista del recupero fisico che da quello psicologico, perché cementa il lavoro di squadra finalizzandolo al perseguimento di un obiettivo comune. In diverse Regioni d’Italia esistono già da alcuni anni Associazioni per la diffusione del dragonboat fra le Donne in Rosa, con alcuni casi di equipaggi che hanno ottenuto importanti risultati in gare internazionali. Il progetto ha finalmente portato anche la Puglia a far parte di questo splendido e virtuoso contesto, con la partecipazione per la prima volta di un equipaggio pugliese ad alcune manifestazioni nazionali, in attesa di crescere sempre più e partecipare quanto prima a gare e manifestazioni internazionali. L’associazione Dragonlight Maraton Bari accoglie le donne della Breast Care Unit del Policlinico e della Breast Care dell’Istituto Oncologico di Bari e non solo.
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