CAMPOBASSO – I rincari dovuti all’inflazione, in Abruzzo e Molise, sono meno alti che nel resto d’Italia. Nel primo caso, la regione si classifica in undicesima posizione, con un dato pari all’1,7% ed un rincaro annuo per la famiglia media pari a 366 euro; nel secondo, la regione – tra le tre con i dati più bassi d’Italia – si classifica 18esima, con l’1,5% ed un rincaro di 311 euro. A diffondere i dati è l’Unione Nazionale Consumatori, che ha stilato la classifica completa di tutte le città più care d’Italia sulla base dei dati Istat diffusi ieri, relativi all’inflazione di febbraio. Per quanto riguarda le città, Pescara si classifica 27esima a livello nazionale: l’inflazione di febbraio è pari all’1,9% e il rincaro annuo per famiglia media è di 424 euro.
Seguono Teramo, 53esima posizione, 1,5% e 335 euro, e Campobasso, in 61esima posizione, con un dato dell’1,5% e un rincaro di 311 euro. A livello nazionale, in testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +2,1%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 597 euro su base annua; seguono il Friuli Venezia Giulia (+1,9%, +450 euro) e al terzo posto Veneto ed Emilia Romagna (entrambe con + 449 euro e un’inflazione pari, rispettivamente, a +1,8% e +1,7 per cento). La regione più “risparmiosa” è la Valle d’Aosta: +0,9% e +234 euro. In seconda posizione la Sardegna, in terza il Molise.